Il rumore di un amore silente

Silenzio/Silence di Anna Sowa e Martina Badiluzzi ha inaugurato l’edizione 2022 di OPER.A Festival della Fondazione Haydn di Bolzano e Trento

"Silenzio/Silence" (Fondazione Haydn)
"Silenzio/Silence" (Fondazione Haydn)
Recensione
classica
Bolzano, Teatro Studio – Trento, Teatro SanbàPolis
Silenzio/Silence
04 Marzo 2022 - 06 Marzo 2022

L’edizione 2022 di OPER.A Festival della Fondazione Haydn di Bolzano e Trento, titolata quest’anno Larger Than Life, è stata inaugurata dal doppio appuntamento, distribuito tra il Teatro Studio di Bolzano e il SanbàPolis di Trento, grazie al quale è stata presentata la prima assoluta di Silenzio/Silence, progetto vincitore della terza edizione di Fringe, il concorso di teatro musicale voluto dalla Fondazione Haydn per valorizzare i giovani talenti del territorio regionale.

Ideato dall’Associazione Culturale Anomalia ETS di Pergine Valsugana, con musiche della compositrice polacca Anna Sowa e libretto di Martina Badiluzzi, friulana di nascita e residente a Rima, entrambe impegnate anche nel ruolo di registe, Silenzio/Silence si ispira liberamente al racconto Convalescenza (Fruits of My Woman) della scrittrice sudcoreana Han Kang, che narra di una donna che si trasforma in pianta per sfuggire alla civiltà moderna.

Nella lettura di Sowa e Badiluzzi, che abbiamo seguito in occasione dell’appuntamento di Trento, troviamo invece la protagonista Linda turbata dall’amore non corrisposto per Goffredo. Lo spettacolo è ambientato in uno studio televisivo: Linda è una donna delle pulizie che, mentre svolge il proprio lavoro, canta e balla; l’arrivo di un gruppo di musicisti che devono sostenere un provino per uno spot pubblicitario innesta una serie di eventi sonori che si abbinano a movimenti scenici.

"Silenzio/Silence" (Fondazione Haydn)
"Silenzio/Silence" (Fondazione Haydn)

Un percorso che delinea, in estrema sintesi, il piano parallelo che vede da un lato l’evoluzione di Linda, che da invisibile innamorata del proprio capo diviene influente assistente fino ad incarnare l’amante che si libera emancipandosi da un rapporto tossico, e dall’altro un Goffredo monolitico nel suo essere aridamente egocentrico, incapace di capire (o accettare) l’abbandono della moglie – che fugge da lui trasformandosi in pianta – così come quello della stessa Linda.

Una narrazione essenziale, che prende vita piano piano sul palcoscenico sviluppandosi in una dimensione di teatro musicale nel quale si miscelano effetti sonori elettronici a frammenti e innesti strumentali sia tracciati da una scrittura stringente sia costruiti su interventi improvvisativi liberati nel recinto di una struttura drammaturgico-musicale ora scabra e asciutta, ora addensata in grumose contratture timbriche.

Così, se da un lato i diversi personaggi abitano lo spazio rappresentativo attraverso una presenza fisica che diviene strumento simbolico e narrativo grazie ai movimenti calibrati che li spingono a disegnare spostamenti scenici quasi geometrici – i movimenti sono curati da Angela Demattè – dall’alto la materia sonora disegna un percorso nel quale si miscelano scritture stilistiche differenti, che attingono dall’ambito popular così come a certi repertori contemporanei concentrati da un lato sulle combinazioni strumentali di impianto cameristico e dall'altro sulla manipolazione elettronica dei timbri, fino a innestare interventi estemporanei che miscelano, per esempio, strappi rumoristici alle note del concerto per clarinetto di Mozart.

"Silenzio/Silence" (Fondazione Haydn)
"Silenzio/Silence" (Fondazione Haydn)

Un materiale, nel suo insieme, espressivamente denso ma a tratti non sempre pienamente efficace nell’accompagnare il racconto di una pièce che a visto nell’impegno dei musicisti coinvolti il dato più significativo, a partire dalla protagonista Linda, interpretata dalla voce duttile ed espressiva di Giulia Zaniboni, capace di crescere in sicurezza nel corso della rappresentazione e nel complesso efficace nel passare da un registro stilistico all’altro seguendo la traccia di una scrittura musicale a tratti decisamente impegnativa. Presenza scenica ingombrante e quindi coerente con il suo personaggio quella del Goffredo di Victor Andrini, mentre efficaci e allineati con le parti loro assegnate si sono confermati tutti i musicisti coinvolti: Roberta Gottardi (clarinetto), Margherita Berlanda (fisarmonica), Geigerin Dorota Jasinska-Urbanska (violino), Pietro Paolo Dinapoli (chitarra), Mikolaj Rytowski (percussioni). Essenziali le scene di Andrea Fontanari, i costumi di Centro Moda Canossa Trento, e il lighting design di Martina Badiluzzi e Mario Zanella.

Alla fine applausi del pubblico presente per tutti gli artisti impegnati.

Se hai letto questa recensione, ti potrebbero interessare anche

classica

Al Teatro Sociale di Rovigo va in scena La voix humaine e a Padova l’OPV propone L’histoire de Babar

classica

A Santa Cecilia, all’Opera e al Teatro Olimpico tre diverse edizioni del balletto di Čajkovskij

classica

A Piacenza la stagione d’opera si apre con successo con una Madama Butterfly dall’efficace segno musicale