Ricordato a Roma Giuseppe Sinopoli nel ventennale della morte

Due incontri a Santa Cecilia e alla Filarmonica in ricordo del compositore e direttore d’orchestra veneziano. Si potrà anche ascoltare la prima assoluta di una sua composizione giovanile.

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Giuseppe Sinopoli (Foto Musacchio)
Giuseppe Sinopoli (Foto Musacchio)

Il 20 aprile 2001 Giuseppe Sinopoli moriva a soli cinquantaquattro anni, stroncato da un infarto sul podio della Deutsche Oper di Berlino.

Era nato a Venezia il 2 novembre 1946 da una famiglia di origine siciliana (e in Sicilia era tornato per iniziare i suoi studi musicali, proseguiti poi a Venezia, Darmstadt, Vienna e Siena) ma fissò la sua residenza Roma e a Roma svolse la maggior parte della sua attività italiana: dal 1983 al 1987 fu direttore musicale dell’Orchestra dell’Accademia di Santa Cecilia, nel 1999 fu nominato “supervisore generale” del Teatro dell’Opera (1999-2001), ma presto si dimise da quest’incarico per l’impossibilità di far accettare i suoi progetti di radicale rinnovamento. Dall’estero gli vennero incarichi prestigiosi come direttore principale di grandi orchestre quali la Philharmonia di Londra e la Staatskapelle di Dresda.

A Roma fu legato da un rapporto di stretta collaborazione anche con l’Accademia Filarmonica, dando vita ai Solisti della Filarmonica, una formazione cameristica che diresse in alcuni concerti di musica contemporanea.

La Filarmonica lo ricorda giovedì 29 aprile alle 21, nell’ultimo degli appuntamenti trasmessi in streaming sul suo canale youtube prima di tornare ai concerti col pubblico in sala. Tre direttori artistici dell’Accademia Filarmonica Romana - quello attuale Andrea Lucchesini e i suoi predecessori Matteo D’Amico e Sandro Cappelletto – lo ricorderanno in uno degli incontri in cui stanno ripercorrendo la storia di quest’istituzione musicale nella ricorrenze dei duecento anni dalla fondazione. In quest’occasione si potrà anche ascoltare la prima esecuzione pubblica di Lirica per soprano e pianoforte, una composizione giovanile di Sinopoli su testo proprio, scritta a diciotto anni, quand’era ancora studente al Conservatorio “Benedetto Marcello” di Venezia, e dedicata al soprano Daniela Mazzuccato. La eseguiranno il soprano Sabrina Cortese e il pianista Erik Bertsch.

Nei giorni scorsi Sinopoli è stato ricordato anche dall’Accademia Nazionale di Santa Cecilia, durante un incontro in cui il presidente Michele dall’Ongaro ha presentato la biografia di Sinopoli scritta dalla musicologa tedesca Ulrike Kienzle, che è stata pubblicata ora in italiano della stessa Accademia col titolo “Gli dei sono lontani”. Viene ripercorsa tutta la vita di Sinopoli, gli anni della fanciullezza, gli studi di medicina, gli studi musicali, la sua attività di compositore, la carriera di direttore d’orchestra. Viene approfondita anche la sua passione per l’archeologia: dagli anni Ottanta, infatti, Sinopoli aveva nutrito anche un profondo interesse per l’archeologia, collezionando una preziosa raccolta di reperti, conservata oggi nel museo Aristaios, attiguo alla sala a lui intitolata nell’Auditorium Parco della Musica di Roma. Proprio il 23 aprile del 2001, giorno del suo funerale, avrebbe dovuto discutere la tesi in Archeologia presso l’Università degli studi “La Sapienza” di Roma, che alcuni anni dopo gli conferì la laurea in memoriam.

In quest’occasione l’Accademia di Santa Cecilia ha pubblicato sui suoi canali social alcuni estratti musicali diretti da Sinopoli, mentre la Rai ha ritrasmesso due puntate di “Prima della prima” con riprese delle prove di alcuni concerti da lui diretti sul podio di Santa Cecilia, ora visibili anche su Raiplay.it.

 

 

 

 

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