La scomparsa di Ismael Ivo
Il coreografo e danzatore brasiliano muore a 66 anni stroncato dal Covid-19
Il coreografo e danzatore brasiliano Ismael Ivo è morto a 66 anni. Colpito da Covid-19, Ivo era stato ricoverato oltre un mese fa in un ospedale di São Paulo, la città dove era nato nel 1955.
Di origini modeste (il padre era muratore e la madre lavorava come donna delle pulizie), Ismael Ivo aveva si era formato in recitazione e danza al Ruth Rachou Dance Center della sua città natale prima di essere chiamato nel 1983 come danzatore nella compagnia di Alvin Ailey a New York. Nel 1985 si era trasferito in Europa e aveva fondato a Vienna con Karl Regenburger il festival di danza contemporanea ImPuls, da lui anche diretto per oltre 15 anni. A Berlino stabilì una lunga collaborazione finita nel 1996 con una figura di rilievo del teatro-danza tedesco come Johann Kresnik. Fra il 1997 e il 2000 era stato coreografo capo al Deutsches Nationaltheater di Weimar. Dopo il grande successo a Venezia con l’assolo Mapplethorpe nel 2002, nel 2005 era stato nominato direttore del Settore Danza della Biennale di Venezia, incarico tenuto per 7 anni fino al 2012. Proprio la Biennale parla di “una perdita per tutto il mondo della danza ma anche per una città come Venezia, che lo aveva amato per il suo carisma e la sua gioia di vivere, nonché per un’istituzione dove aveva contribuito a far crescere e consolidare a livello internazionale il settore Danza”. Dal gennaio 2017 era direttore del Balé da Cidade de São Paulo al Theatro Municipal, di cui era condirettore artistico con il direttore musicale Roberto Minczuk.
Innumerevoli le sue collaborazioni con figure carismatiche della danza contemporanea come Pina Bausch, William Forsythe, Márcia Haydée, Yoshi Oida e Koffi Koko. Nel 2003 con l’artista performativa Marina Abramović avevo preso parte al programma di culto "Durch die Nacht mit ..." prodotto dall’emittente culturale franco-tedesca Arte.
"Sono ancora un ottimista, ma non è facile. Viviamo in tempi difficili", aveva dichiarato Ismael Ivo in un'intervista al quotidiano austriaco die Presse nel giugno 2016: "Non possiamo risolvere i problemi, ma l'arte può rifletterli. Il mio corpo è sempre stato politico".
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