Il Festival della Valle d’Itria annuncia il suo programma per il 2021

Inaugurazione con La Creazione di Haydn in forma scenica; poi due opere barocche, La Griselda di Scarlatti e L’Angelica di Porpora

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Martina Franca: Palazzo Ducale (Foto Clarissa Lapolla)
Martina Franca: Palazzo Ducale (Foto Clarissa Lapolla)

Nel 2020 il Festival della Valle d’Itria è stato quello che tra i principali festival italiani è riuscito più di tutti gli altri a rispettare il programma annunciato prima dello scoppio dalla pandemia. Anche adesso non si lascia demoralizzare dall’infuriare del covid-19 e presenta un ricco programma per l’edizione 2021, che andrà dal 17 luglio al 4 agosto. Dalle parole del presidente Franco Punzi viene fuori chiaramente la consapevolezza dei problemi ma anche la determinazione di non cedere alle difficoltà: “Dopo il felice esito dell’edizione 2020, realizzata la scorsa estate mentre molti altri festival cancellavano le attività, desideriamo guardare avanti con l’ottimismo che ci contraddistingue da quasi mezzo secolo. È nostro dovere procedere con cautela ma il varo della programmazione del festival 2021 ci permette di portare avanti uno degli appuntamenti fondamentali fra le manifestazioni musicali europee, oltre che un’occasione imprescindibile per il territorio”.

L’inaugurazione si svolgerà nell’atrio del Palazzo Ducale di Martina Franca sarà affidata ad un’esecuzione in forma scenica dell’oratorio La Creazione di Haydn, in una versione ritmica italiana diretta da Fabio Luisi, con la regia di Fabio Ceresa e le scene di Tiziano Santi.

Il secondo titolo in programma è l’opera seria di Alessandro Scarlatti, La Griselda, a trecento anni dalla prima, che ebbe luogo a Roma nel 1721. Questa fu la sua ultima opera, composta su un libretto di Apostolo Zeno tratto dalla novella omonima di Boccaccio, l’ultima del Decameron. È questa un’altra delle proposte che da anni fa del Festival della Valle d’Itria una tappa immancabile per gli appassionati di musica antica e del repertorio inusitato. La regia sarà di Rosetta Cucchi e le scene ancora di Santi – così da concepire due allestimenti diversi ma conviventi nello stesso spazio – mentre la direzione sarà affidata ad uno specialista del repertorio barocco, George Petrou.

Seguirà un’altra preziosa rarità del Settecento, la serenata a 6 voci L’Angelica di Nicola Porpora su testo di Metastasio dall’Orlando Furioso, eseguita per la prima volta a Napoli nel 1720 per il compleanno dell'imperatrice Elisabetta Cristina di Brunswick. Anch’essa sarà rappresentata in forma scenica, così comela Winterreise, il ciclo liederisticodi Schubert, che in realtà non prevederebbe affatto una rappresentazione teatrale, ma che per la sua drammaticità si presta a questo tipo di esecuzione.

Ulteriori dettagli, come gli interpreti vocali, i concerti a Martina Franca e gli immancabili appuntamenti nelle masserie dei dintorni, saranno resi noti nei prossimi mesi, appena saranno chiare le disposizioni normative sullo spettacolo dal vivo.

 

 

 

 

 

 

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