Se 200 posti vi sembrano sufficienti (a sopravvivere)

La situazione in Toscana riflette quella del Paese

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Teatro Verdi, Firenze
Teatro Verdi, Firenze

L’ultimo decreto Covid, entrato in vigore ieri, riduce drasticamente il numero degli spettatori da ammettere in sala. È ovvio che in queste condizioni la strada per la ripartenza sarà ancora più in salita. La cosa riguarda tutti, ma  parliamo in questo caso del Teatro Verdi di Firenze, sede dell’Orchestra della Toscana, ma anche teatro ospitante di altre manifestazioni, concerti, balletti, musical, recital, prosa. La limitazione a 200 spettatori per un teatro grande, che ha 1538 posti, ha suscitato una risposta da parte dell'amministrazione comunale fiorentina. La Commissione cultura e sport, presieduta da Fabio Giorgetti, si è recata al Verdi, e ha emesso il seguente comunicato: “Nonostante l’emergenza sanitaria, l’Ort è riuscita a realizzare i due terzi della propria attività grazie ad un’oculata gestione economica e finanziaria ed una notevole flessibilità della programmazione artistica. La Fondazione ha integrato, dopo una trattativa con le rappresentanze sindacali, con risorse proprie, il Fondo d’integrazione salariale a favore dei propri dipendenti. Dopo due mesi di riapertura parziale, l’ultima normativa prevede  la riapertura dei teatri con un massimo di duecento spettatori. Una soluzione che penalizza il Teatro Verdi dove l’Orchestra Regionale della Toscana organizza anche  i propri concerti, impedendo oltretutto di fatto alle compagnie di poter andare al Verdi per le proprie rappresentazioni per incapacità di incasso derivante dal ristretto numero di pubblico. L’auspicio è che si provveda, nel prossimo DPCM, a cambiare questa norma e ad aumentare il numero degli spettatori portandolo ad un terzo della capienza effettiva certificata di ogni teatro. Un modo per aiutare a far ripartire le attività di tutti i teatri italiani”. Infatti. Testimoniamo inoltre che in tutti i teatri e sale da concerto di Firenze che abbiamo avuto occasione di visitare in questi ultimi mesi, a cominciare dell’Ort che è stata la prima a riaprire, a maggio, ma anche al Teatro del Maggio, all'auditorium di Sant'Apollonia e nella Biblioteca di Michelozzo di San Marco per il festival Flo.re.mus dell’Homme Arme', nella Sala del Buonumore del Conservatorio e nel salone Brunelleschi dell’istituto degli Innocenti per il festival Fortissimissimo dedicato ai giovanissimi solisti e curato da Andrea Lucchesini per gli Amici della Musica,  gli organizzatori si sono dimostrati attenti e capaci di seguire le regole attraverso misure diverse, dalle rilevazioni della temperatura alla gestione delle entrate e delle uscite del pubblico da parte del personale di sala (intanto, fuori, mentre andavamo ai concerti e ne tornavamo, imperversava, e faceva ressa ben più che nelle sale da concerto, la movida alcolica dello spensierato popolo dell'apericena o del drink notturno).  In definitiva, 500 posti per un teatro di 1500 sono una richiesta ragionevole.

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