Addict Ameba, musica insieme
L'ethio-jazz-latin-afrobeat del collettivo italiano Addict Ameba, nel nuovo disco Panamor
In tempi di distanziamento sociale e di “proibito ballare” le musiche che affondano le proprie radici nel ritmo e nella esperienzialità collettiva suonano come un desiderio vagamente perturbante, proiezione di qualcosa che ci era familiare e che sembra a volte scivolato lentamente di lato rispetto al piano delle nostre vite. Ma di cui percepiamo acuta la necessità di riprendere pieno possesso.
Uscito nell’estate del Covid-19, Panamor (Black Sweat Records) del collettivo italiano Addict Ameba ne è un ottimo esempio. Ethio-jazz, afrobeat, ritmi afro-caraibici sono gli ingredienti con cui questi dieci musicisti di provenienze più diverse – alcuni sono parte del combo psych-exotic jazz Al Doum & The Faryds – allestiscono un rituale coloratissimo e polistilistico che toglie mascherine e igienizzanti allo spirito funk che alberga in ciascuno di noi.
Musica che parte dalla condivisione, da un’idea di linguaggi che sono anche politici, che intercettano tensioni globali e provano a rimescolarle per renderle esperienza. I sei brani del vinile restituiscono mondi a un mondo provvisoriamente bloccato, fanno viaggiare senza quarantene e ci ricordano quanto importante era, e ancora sarà, costruire musica insieme.