Scompare Zoltán Peskó

Non più attivo dal 2012, il direttore d’orchestra ungherese aveva un legame privilegiato con l’Italia

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Zoltan Pesko
Zoltan Pesko

Il direttore d’orchestra Zoltán Peskó è scomparso a Budapest, la città dove era nato nel 1937. Dopo la formazione musicale all’Accademia di Musica “Ferenc Liszt” di Budapest, si dedicò alla direzione d’orchestra e alla composizione di musiche di scena e di colonne sonore. Durante un tour di concerti nel 1964 decise di non fare ritorno nel suo paese e riprese la formazione musicale con corsi di perfezionamento in Svizzera a Basilea con Pierre Boulez, e in Italia presso l’Accademia di Santa Cecilia, dove fu allievo di Goffredo Petrassi per la composizione e di Franco Ferrara e Sergiu Celibidache per la direzione d’orchestra. Il passaggio nel blocco occidentale fu decisivo per la sua carriera internazionale, che lo portò a dirigere importanti complessi sinfonici come i Berliner Philharmoniker, la Royal Concertgebouw Orchestra e la BBC Symphony ma anche in numerosi teatri lirici.

Rimase a lungo legato all’Italia, dove ricoprì l’incarico di direttore principale al Teatro Comunale di Bologna nel 1973 e tre anni dopo lo stesso incarico al Teatro La Fenice. Fu anche molto legato al Teatro alla Scala dove, dopo il debutto nel 1970, fu una presenza costante in venticinque anni nelle stagioni del teatro con un repertorio che da Mozart si estendeva al contemporaneo, con le prime assolute di Atem di Donatoni nel 1985, Blimunda di Azio Corghi nel 1990 e Carillon di Aldo Clementi nel 1998. Dal 1978 al 1983 fu direttore principale dell’Orchestra della Radio RAI di Milano, che diresse nella Salammbô di Modest Mussorgsky dopo un lungo lavoro di ripristino della partitura originale incompiuta. In seguito, fu direttore musicale della Deutsche Oper am Rhein fra il 1995 e il 1999, direttore musicale dell’Orchestra Sinfonica Portoghese e del Teatro Sa Carlo di Lisbona e, tornato in patria, fu a capo dell’Orchestra Filarmonica Pannonica di Pécs fra il 2009 e il 2011. Un ictus mise bruscamente fine alla carriera di direttore nel 2012.

Direttore di grande versatilità e dagli interessi vasti, Zoltán Peskó si è distinto soprattutto nel repertorio contemporaneo delle avanguardie europee ed americane ma anche dei grandi compositori ungheresi del XX secolo da Béla Bartók, Zoltán Kodály, György Ligeti a György Kurtág e Péter Eötvös.

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