Forlì Open Music 2019: l’unione fa la forza

Dall’11 al 13 ottobre Forlì Open Music accoglie il Festival di Musica Contemporanea Italiana

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Forlì Open Music - Paal Nilssen-Love Large Unit (foto di Peter Gannushkin)
Paal Nilssen-Love Large Unit (foto di Peter Gannushkin)

Se dietro un programma musicale c’è la filosofia e l’organizzazione di Area Sismica si può stare certi che non ci annoieremo, se poi ci sommiamo la consulenza artistica di Fabrizio Ottaviucci garanzie e aspettative crescono. 

La saldatura tra Forlì Open Music e il Festival di Musica Contemporanea Italiana va letta come una scelta di resistenza nel salvaguardare spazi culturali messi costantemente a rischio da difficoltà non solo economiche ma anche culturali in un paese istituzionalmente poco sensibile allo sviluppo dei percorsi contemporanei dell’arte.

Il cartellone di Forlì Open Music 2019 rispecchia contemporaneamente il rigore nelle scelte artistiche come una visione ampia sui linguaggi. Non a caso si comincia venerdì 11 alle ore 19 non con la musica ma con le immagini, gli scatti di un fotografo tra i più apprezzati a livello internazionale nell’ambito dello spettacolo: Ziga Koritnik. Durante l’inaugurazione della mostra verrà anche presentato il suo nuovo libro fotografico Cloud Arrangers.

Sabato 12 alle ore 20,30 ci sarà l’occasione di conoscere da vicino un vero enfant prodige della tastiera: Jacopo Fulimeni. A soli diciotto anni ha già raccolto prestigiosi riconoscimenti in molte competizioni pianistiche nazionali ed internazionali. A Forlì eseguirà un repertorio impegnativo tra Liszt, Alkan e Rameau. A seguire, con il Quartetto Maurice, formazione di sopraffina capacità interpretativa, ci immergeremo nei suoni contemporanei più fascinosi: Scelsi, Romitelli, Lanza. La serata ricchissima ti proposte e stimoli ci presenterà poi un trio di super percussionisti Zaum Percussion (Simone Beneventi, Carlota Cáceres, Lorenzo Colombo) che omaggeranno la genialità compositiva di Mario Bertoncini e Lorenzo Pagliei. Chiuderà il solo in esclusiva di uno strepitoso improvvisatore quale è Joe Morris tra free jazz, ispirazioni classiche e avanguardie. 

Domenica 13 ore 12 – dopo l'Open Day degli Istituti Musicali Forlì – si terrà una conversazione-concerto di Fabrizio Ottaviucci su “L’evoluzione del linguaggio musicale” sicuramente da non perdere conoscendo la capacità del pianista di trasmettere l’emozione della musica anche attraverso la parola e la riflessione, dove verrà evidenziato anche l’aspetto divulgativo di Forlì Open Music. Alle ore 15  Piano & Wind Quintet su musiche di Mozart e Rimskij Korsakov seguito alle 16.30 dal pianoforte di Erik Bertsch sul Primo libro delle mniature estrose di Marco Stroppa.

Di notevole interesse alle 17 Benvenuti & Giomi (Monica Benvenuti voce-Francesco Giomi elettronica) su repertori di uno dei più grandi compositori italiani viventi, Sylvano Bussotti: progetto di Tempo Reale di Firenze, il laboratorio fondato da Luciano Berio. A seguire il critico musicale Mario Gamba presenterà il libro Non abbastanza per me. Scritti e taccuini (Quodlibet) di Stefano Scodanibbio. Un testo prezioso pieno di passioni, musica, viaggi che ci racconta vita, opere, riflessioni del contrabbassista e compositore maceratese che ci ha lasciato troppo presto. Ottaviucci per l’occasione interpreterà “Terre Lontane” per pianoforte, video, e musiche preregistrate dallo stesso Scodanibbio. Una vera rarità.

Forlì Open Music 2019 si chiuderà col botto – alle ore 19 sul palco della ex Chiesa San Giacomo con la data unica italiana dell’orchestra Large Unit del batterista norvegese Paal Nilssen-Love. Una super band energetica, libera, imprevedibile che come un fuoco d’artificio chiuderà la rassegna forlivese che si prospetta come sempre frizzante e anticonvenzionale. 

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