Grandi nomi al San Carlo

Napoli: presentata la nuova stagione

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Juraj Valčuha alla conferenza stampa
Juraj Valčuha alla conferenza stampa

Non v'è dubbio che il teatro San Carlo di Napoli è ormai in crescente relazione con la sua città. Un attaccamento fiero, di radici antiche, contraddistingue questo legame che caratterizza buona parte della prossima stagione sinfonica e operistica 2019-2020. Il presente, tra i tanti: Riccardo Muti (sia con la Chicago Symphony Orchestra che con l’Orchestra del San Carlo), Roberto Cominati, Mariano Bauduin; così come la storia: Domenico Cimarosa (Il Maestro di Cappella), Giovanni Paisiello (La Serva Padrona), Gioacchino Rossini (Maometto II). Nel foyer felicemente affollato non solo dalla stampa, ma anche da quel pubblico fedele e carico di aspettative, il direttore artistico Paolo Pinamonti insieme al sovrintendete Rosanna Purchia, il direttore musicale Juraj Valčuha, e le cariche istituzionali Vincenzo De Luca e Luigi De Magistris, hanno presentato la produzione artistica del San Carlo mai come adesso volta verso prospettive di prestigio internazionale, grazie, come ci si augurva, ad artisti, autori e titoli che ormai da troppo tempo, e in molti casi da sempre, mancavano al Massimo napoletano. 

La stagione d’opera ha qualità grazie soprattutto a due titoli: Dama di Picche di Čajkovskij e L’amore delle tre melarance di Sergej Prokof’ev, diretti entrambi da Valčuha - abbinati ad un’opera sì pucciniana ma almeno non troppo di repertorio, La Rondine. Accolto con piacere I Puritani di Vincenzo Bellini, e l’Aida di Verdi, che oltre a brillare di luce propria è arricchita dalla regia di Mauro Bolognini, e del celebre scultore Mario Ceroli per la scenografia, La Vedova allegra capolavoro di Franz Lehár con la regia di Damiano Micheletto e Flauto Magico di Mozart con Asher Fisch alla direzione. Non mancano le celebrazioni: quella del 150° anniversario della morte di Saverio Mercadante con un concerto diretto da Francesco Ommassini. Tornano poi più ovvie che mai – ma del resto lecite – Carmen, Tosca, Norma e Traviata. Infine, degli altri nomi prestigiosi, divisi tra opera e sinfonica, da segnalare è la presenza dei direttori Jordi Bernàcer, Dennis Russel Davies, Emmanuel Villaume, Justin Doyle e Zubin Mehta; degli interpreti Patricia Kopatchinskaja, Joyce DiDonato e Neeme Järvi. Più concrete erano le aspettative nei confronti, invece, dei discorsi del governatore della regione Campaia - incentrati su bilanci quadrati e non, su spese, tagli, fondi e non – del Sindaco, sulla vicinanza della città al teatro, della Sovrintendente che, emozionata e pur orgogliosissima, ha proiettato le proprie parole in un futuro sempre carico di meraviglia.

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