Note in Biblioteca a Roma
La rassegna romana avvia la collaborazione con l'Accademia Chigiana
La quarta edizione di Note in Biblioteca, rassegna nata da una felice sinergia tra Istituzione Universitaria dei Concerti e Biblioteche di Roma, si caratterizza per una importante novità: la collaborazione dell’Accademia Chigiana, che fornirà i migliori allievi dei propri corsi di perfezionamento. Ne sono stati infatti scelti ventuno, che suoneranno sia come solisti che in varie formazioni cameristiche nei vari appuntamenti in programma.
Presentando l’edizione 2019, che si svolgerà dal 30 marzo al 21 giugno, Paolo Fallai (presidente di Biblioteche di Roma), Giovanni D’Alò (direttore artistico della IUC) e Nicola Sani (direttore artistico della Chigiana) hanno a turno sottolineato le peculiarità che caratterizzano una proposta abbastanza inconsueta nel panorama musicale romano. Due delle sedi dei concerti infatti saranno – come ricordato da D’Alò – piuttosto decentrate, offrendo agli abitanti di quelle zone (Tiburtino III e Tufello) occasioni uniche di ascolto, sulle quali peraltro si è optato per un ambito stilistico piuttosto ampio.
Tra gli appuntamenti concertistici vi saranno infatti due recital di chitarra (rispettivamente con Aurora Orsini e Federico Fiore), due di pianoforte (affidati ai giovani Sofia Adinolfi e Antonino Fiumara), ma anche un quartetto d’archi e formazioni con violino e pianoforte. Nicola Sani ha sottolineato come l’Accademia Chigiana abbia aderito con grande gioia all’invito a realizzare questa collaborazione, perché la prestigiosa istituzione senese lavora continuamente alla ricerca di occasioni per far suonare i propri migliori allievi. Infine Paolo Fallai ha ricordato come questi eventi speciali nelle biblioteche abbiano alle spalle una presenza e un lavoro di 365 giorni all’anno da parte dei bibliotecari, volto a rendere queste istituzioni dei veri e propri motori culturali di zona.
Nove concerti e tre conferenze concerto dunque, per vivere una suggestiva esperienza di ascolto immersi tra i libri, approfittando anche delle introduzioni all’ascolto affidate ai laureandi del corso magistrale in Musicologia dell’Università “La Sapienza”.
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