La scuola di musica di Fiesole ha fiducia nel futuro
Dopo le polemiche dei giorni scorsi il presidente Cinatti chiarisce la situazione attuale
«Siamo fiduciosi», afferma Lorenzo Cinatti, presidente della Fondazione Scuola di Musica di Fiesole, per mettere un punto e a capo alle vivaci polemiche seguite al taglio da parte del Mibac, annunciato a fine 2018, dei finanziamenti all’Orchestra Giovanile Italiana, fondata da Piero Farulli nel 1984 e da sempre facente capo a Fiesole. Una notizia che era piombata sugli “apprendisti orchestrali” dell’Ogi nei giorni in cui stavano preparando il tradizionale concerto di Capodanno che quest’anno è stato diretto da Daniele Gatti, che proprio in questo 2018 aveva deciso, come tante grandi bacchette prima di lui, di manifestare, con il ciclo di appuntamenti intitolato “Lezioni d’orchestra”,il suo sostegno a questa storica, importante e, ciò che importa, ben funzionante realtà musicale italiana. Ben funzionante, nella formazione professionale, significa che consegue i suoi scopi di occupazione nel mestiere, e basta verificare sul sito dell’Ogi il numero di ex componenti vincitori di concorsi internazionali e posti di prime parti o di fila in tante orchestre. Purtroppo, come sempre avviene in Italia, tali finanziamenti sono stati negati quando il triennio di riferimento (2018 – 2020) era già in corso, e dunque erano già state fatte delle spese contando su fondi che erano sempre stati erogati…
«Ma affronteremo questo problema con serenità in consiglio d’amministrazione, l’importante è aver capito, dopo essere stati contattati dal ministro Alberto Bonisoli in questi ultimi giorni, che si è trattato di un problema di mancata interlocuzione che faceva sostanzialmente seguito al passaggio di consegne avvenuto negli ultimi mesi. E’ stato spiacevole entrare in contatto attraverso una polemica a mezzo stampa, ma il ministro ci ha confermato che crede nel progetto Ogi e nella storia che c’è dietro e che abbiamo davanti. Tant’è vero che ha dato la sua disponibilità a intervenire ad una festa musicale che faremo a febbraio per l’avvenuto restauro dello Stipo, una grande colonica adiacente alla Torraccia (la villa sulle pendici fiesolane in cui la Scuola di Musica di Fiesole ha sede) che abbiamo destinato proprio all’Ogi e alle sue attività, prove, prove di fila, lezioni. Il ministro ci ha invitati ad elaborare un progetto per il biennio 2019-2020, ed è quanto faremo».
Questo pasticcio nasce dal fatto che dopo la riforma del Ministero non potevate chiedere finanziamenti su più voci dal Fondo Unico per lo Spettacolo.
«Infatti, fino a quattro anni fa (la riforma del ministero operata dal ministro Massimo Bray, NdR) si potevano chiedere finanziamenti al Fus per più voci, dopo no, per cui il Fus ha finanziato la Scuola ma non l’Ogi, che avrebbe dovuto attingere, come ha fatto, dal fondo per i cosiddetti progetti speciali, variamente finanziati, ad esempio con l’8 per mille, e a discrezione del ministro in carica. Noi avevamo temuto questa discrezionalità vedendone i pericoli, ma abbiamo sempre scrupolosamente seguito le direttive del ministero, e finora, fino al 2017, eravamo stati finanziati».
Sta di fatto che nel 2018 da questi progetti speciali (NB vedi D.D. rep. 136 del 29 marzo 2018 a firma del Direttore Generale Spettacolo Onofrio Cutaia) è uscito il finanziamento per due orchestre giovanili, la Cherubini di Riccardo Muti e la European Union Youth Orchestra con sede, quest’ultima, a Ferrara... la città del precedente ministro Dario Franceschini.
“Non vogliamo davvero fare una polemica in chiave antieuropeista. Sarebbe stato sufficiente, se c’erano altre opzioni, parlare chiaro, o forse si poteva costruire un progetto comune, una rete di attività e di eventi fra noi e l’EUYO. In ogni caso, lo ripeto, siamo fiduciosi, e ci metteremo subito al lavoro per il 2019-2020».
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