I sogni del giovane Tononi
La Splasc(h) ha ristampato Going for the Magic, il disco che nel 1987 lanciò la storia musicale di Tiziano Tononi
Perché ristampare oggi un disco registrato nel 1987, poi uscito nel 1989? Senza arrampicarsi sugli specchi diciamo subito che è una pura operazione culturale, rarità di questi tempi e in netta controtendenza in una realtà produttiva alquanto caotica dove il cd stesso comincia a dare segni di ruggine. Going for the Magic ci fece conoscere Tiziano Tononi che poneva le basi del suo lungo vitale e coerente, oggi lo possiamo dire, percorso musicale.
Basi subito evidenti e che in quegli anni pochi frequentavano. A fronte di una diffusa “progettualità”, termine abusato e spesso vuoto, e di un nuovo che non guardava dietro perché retrò, Tononi rispondeva mettendo in gioco una profonda conoscenza della tradizione afro-americana con la consapevolezza che da lì si dovesse partire. Affiancata però anche da una solida analisi socio-politica che permettesse al musicista, come intellettuale tout court, di potersi immergere nella contemporaneità proiettando, elaborando proprio quei valori fondanti nella realtà allontanando cliché e ritualità. Questo ha fatto Tononi come batterista-percussionista, compositore, visionario agitatore culturale e organizzatore per oltre trenta anni. Questo Going for the Magic ci racconta.
Tutto parte da un sogno. Quello di conoscere chi per il giovane Tononi rappresentava il maestro, guida spirituale dei suoi studi musicali: Andrew Cyrille. Bastò una semplice lettera per aprire una storia tutt’oggi viva. Con il musicista di Brooklyn, che aveva alle spalle la fondamentale esperienza con Cecil Taylor, l’allievo approfondisce non solo tecniche e polimetrie ma l’idea della percussione come pulsazione della vita. L’incontro nel settembre del 1987 nello storico Studio Barigozzi di Milano fu elettrizzante. Tononi aveva vicino il maestro e l’ispiratore ma anche musicisti che potevano dare un contributo decisivo alla sua prima esperienza discografica: la voce di Maggie Nicols, le ance di Gianluigi Trovesi e quelle di Daniele Cavallanti che poi diverrà il compagno di tante avventure fino ai giorni nostri.
Certo è che ripensando nel tempo a capolavori assoluti come Awake Nu, We Did It, We Did It!, Seize The Time!, Peace Warriors, le produzioni dei Nexus e dei The Ornettians, oggi potremo dire che Going for the Magic nella discografia di Tononi risulti sul fronte compositivo un lavoro fragile, ma non certo invecchiato. Anzi, mantiene una freschezza, un carattere visionario e mistico che la voce della Nicols espande su tutte le tracce con talento e sensualità. Quel carattere spirituale che il batterista ricercava nelle pieghe della storia del Maestro Cyrille. Emozionante in “Life Flowing” il dialogo serrato tra i due, domande e possibili risposte sul senso della musica e della vita su pelli e piatti. Di grande fascino il soprano di Cavallanti che emerge dai colori e i suoni di una giungla non proprio turistica in “Mantra of the Wind And the Water”, altrettanta bellezza quando il clarinetto basso di Trovesi affianca la voce della Nicols nel tellurico “Woodoo Son of a... Fender Guitar”.
Come scrive Tononi nelle note…fidiamoci dei nostri sogni.