La musica contemporanea sulle due sponde dell’Atlantico
Presentato il programma della Biennale Musica di Venezia, che si svolgerà dal 28 settembre all’8 ottobre
Il presidente Paolo Baratta e il direttore della sezione musica Ivan Fedele hanno presentato in una conferenza stampa svoltasi a Roma il 62° Festival Internazionale di Musica Contemporanea della Biennale di Venezia, intitolato “Crossing the Atlantic” e dedicato alle interrelazioni musicali tra le due sponde dell’oceano. In linea con questo tema sono l’assegnazione del Leone d’oro e del Leone d’argento rispettivamente al nordamericano Keith Jarrett e al sudamericano (per la precisione argentino, ma da vent’anni residente in Francia) Sebastian Rivas. Il festival si aprirà la mattina del 28 settembre con un incontro con Jarrett, mentre la sera sarà dedicata a Frank Zappa, con la prima italiana di The Yellow Shark eseguito dal Parco della Musica Contemporanea Ensemble diretto da Tonino Battista. Il giorno seguente si svolgerà la cerimonia di consegna del premio a Jarrett, che poi si esibirà in una delle sue leggendarie “solo piano performance”. Rivas sarà invece premiato il 6 ottobre e in quell’occasione si ascolterà Aliados, un’opera multimediale con suoni, immagini e voci manipolati in tempo reale, che rievoca l’incontro realmente accaduto tra Pinochet e la Tatcher, alleati al tempo della guerra delle Falkland.
Tracciando le linee guida della sua programmazione Fedele ha messo in rilievo come “oltre all’abituale proposta dei grandi maestri saranno presentate opere di giovani talenti emergenti, con lo scopo di testimoniare sia la continuità tra le diverse generazioni sia le loro specificità”. Tra i maestri delle precedenti generazioni ecco Henry Cowell, George Crumb, John Cage e Steve Reich, per limitarci agli statunitensi. La generazione di mezzo, quella dei quarantenni e cinquantenni, è la più rappresentata. Tra loro Fedele ha indicato in particolare alcuni compositori ancora non molto noti in Italia ma da seguire con attenzione, come lo statunitense Sam Pluta nel concerto del Mivos Quartet (1 ottobre) e l’australiano Brett Dean, di cui l’Orchestra Haydn di Bolzano e Trento diretta da Tito Ceccherini con Francesco D’Orazio come solista eseguirà il Concerto per violino, nella stessa sera in cui sarà presentata una prima assoluta dell’americana Augusta Read-Thomas (5 ottobre).
Ai più giovani è riservata in particolare la chiusura del festival (7 ottobre) con la rappresentazione degli atti unici degli autori under 35 selezionati nell’ambito del progetto Biennale College, che anche in questa edizione circoscriverà il proprio interesse al teatro musicale, un campo nel quale Fedele ha fiducia che “le nuove generazioni abbiano molto da dire”, come sembrerebbe confermare la grande partecipazione: sono infatti trentaquattro i progetti giunti da quattro continenti, per la prima volta anche dall’Africa e precisamente dal Mozambico.
Una costante delle Biennali Musica dirette da Fedele è l’interesse per gli “strumenti aumentati” e la “nuova liuteria”: quest’anno il focus è sul contrabbasso, con i tre concerti di Florentin Ginot, Charlotte Testu e Dario Calderone (29 e 30 settembre). Inoltre i due “augmented cellos” di Norman Adams e Nicola Baroni (4 ottobre). Sul versante della musica creata o arricchita da dispositivi elettronici, quando i concerti sconfinano nel teatro e gli interpreti diventano performer, ecco Nidra (30 settembre) del trentacinquenne Giacomo Baldelli, che in occasione della prima assoluta a New York è stata definita “un tour de force di musica contemporanea per chitarra e video” (New York Times). Laura Bianchini e Michelangelo Lupone del Centro di Ricerca Musicale di Roma sono gli autori Le chant de la matière, in cui usano speciali tamburi di loro invenzione, che fanno risuonare la voce segreta della materia come un’imponente sinfonia, le cui vibrazioni vengono proiettate su uno schermo (2 ottobre).
Sono decine le prime assolute e italiane e le commissioni. Per il programma completo su www.labiennale.org.
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