Red Wine, party bluegrass con le ragazze della West Coast

I genovesi Red Wine e la loro annuale festa bluegrass al Teatro della Tosse, fra classici americani e canzone italiana

Red Wine - Bluegrass Party a Genova
Foto di Giovanna Cavallo
Recensione
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Teatro della Tosse, Genova
Red Wine - Bluegrass Party n° 9, West Coast Girls
25 Novembre 2017

Sono insieme da quasi quarant'anni, i musicisti della Red Wine, e anche il traguardo del decennale delle loro feste in musica, i Bluegrass Party è vicino. Da diversi anno l'organico s'è assestato bene, con gli “storici” Martino Coppo ai mandolini  e Silvio Ferretti al banjo, suo figlio Marco alle chitarre, Lucas Bellotti al basso, Davide Zalaffi alla batteria. Fin qui il dato di cronaca. Il dato emotivo e storico ci racconta, invece, di una band amatissima anche nel Paese dove il bluegrass è nato, gli USA, che ha saputo usare con intelligenza un patrimonio strumentale, sapendo saggiamente incorporare nel suono “traditional” le più varie e guizzanti idee musicali colte dalla “musica che gira attorno”. Dunque lo swing italiano anni Quaranta, il blues, le ballate più belle uscite dalla penna dei rocker classici, e via citando. Con perizia ed eleganza, e mai una briciola di pesantezza didascalica.

Foto di Giovanna Cavallo

Quest'anno il party, dedicato alle “West Coast Girls”, aveva come ospiti la songwriter Kathy Kallick, e la violinista Annie Staninec. La prima è una signora del canto dal timbro seducentemente arrochito dal tempo, la seconda una giovane violinista dall'archetto spiritato e monello che, in breve tempo, è diventata una delle musiciste più richieste della Bay Area. L'una ha il mestiere scaltrito (ma senza manierismo) dell'autrice che molto ha scritto,cantato, meditato, l'altra il guizzo elettrico ed entusiasta di chi va brucia le tappe: bella coppia, sul palco con la Red Wine.

Party aperto e chiuso da un tributo al grande Tom Petty, nel mezzo un funambolico esercizio di bluegrass applicato alla canzone italiana, e poi tante chicche: ad esempio il recupero di “Tears Stained Letter” di Richard Thompon, trasformato in una sorta di “folk'n'roll” dalla band al completo, ospite anche il micidiale mancino della Telecaster, Paolo Bonfanti. O “La canzone dell'amore perduto” di De André, cantata con roca commozione da Kallick, chiamata dalla Red Wine (emozionante sorpresa per il pubblico) a scegliere un cammeo dal canzoniere di Faber. Ora, conto alla rovescia per il quarantennale della band e il decimo compleanno del Bluegrass Party.

Foto di Giovanna Cavallo

 

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