Brendel magistralis
A Bologna, insolita lezione-concerto sulla Sonata di Liszt con Brendel e Várion
Recensione
classica
Dieci anni fa, il pianista Alfred Brendel cominciò il suo lungo tour di addio alle sale da concerto. Possiamo oggi dire che si trattò di un addio ai “concerti” ma non alle “sale”!
La nuova formula che Brendel (classe 1931) sta portando in giro è quella di una “lectio magistralis” di argomento musicale, seguita da esecuzione affidata ad altro pianista. Seduto davanti a un microfono, la tastiera a portata di mano per qualche fugace esempio sonoro, Brendel legge per tre quarti d’ora un testo in lingua inglese, con un accenno di sorriso divertito che spunta sulle labbra, soffermandosi a sottolineare ogni frase ironica o umoristica di cui lo ha infarcito. Il pubblico fruisce di una impeccabile traduzione in lingua italiana proiettata alle sue spalle e ascolta in silenzio, affascinato dall’insolita dimensione. Titolo della prolusione: “Dall’esuberanza all’ascetismo. La Sonata in Si minore di Liszt”.
Franz Liszt non è propriamente il primo nome di compositore che viene da associare a Brendel, ma la sua caleidoscopica Sonata ben si presta a una illustrazione verbale. Brendel l’affronta sul piano strutturale, percorrendone le singole sezioni, con le loro peculiarità, le problematiche compositive ed esecutive. Purtroppo è assai parco di esemplificazioni al pianoforte: qualche accenno in più ai sei motivi tematici e alle loro evoluzioni avrebbe aiutato lo spettatore che non conosce a memoria il brano a orientarsi fra le tante indicazioni tecniche sciorinate dall’oratore. Assai più godibile la prima parte della relazione, dedicata a una lucida contestualizzazione dell’uomo e dell’artista Liszt nella sua epoca.
A seguire, senza intervallo, entra in scena il pianista ungherese Dénes Várion, che propone una esecuzione molto interessante dell’intera Sonata lisztiana, del tutto personale, che non sempre rispecchia le indicazioni interpretative suggerite poco prima da Brendel. La sua è una interpretazione pacata, senza esagitazioni; e i momenti più interessanti sono il passaggio in stile fugato e l’oasi lirica che guarda a Chopin.
Note: Lectio magistralis "Dall'esuberanza all'ascetismo. La Sonata in Si minore di Liszt". Franz Liszt, Donata in Si minore R 21.
Interpreti: Alfred Brendel, oratore. Dénes Várion, pianista.
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