Alla Sapienza una deliziosa esecuzione di Façade.

Le ottime voci recitanti di Bostridge e Daneman per il lavoro di Walton e della Sitwell

Foto Rosa Damiano
Foto Rosa Damiano
Recensione
classica
IUC - Istituzione Universitaria Concerti Roma
22 Aprile 2017

La storia di Façade riporta l’ascoltatore ai primi anni Venti dello scorso secolo, quando frequentando il salotto di casa Sitwell e partecipando alla vita culturale che vi si svolgeva, il ventenne Willam Walton veniva a contatto con le inclinazioni letterarie di Edith, giovane rappresentante di quella famiglia aristocratica inglese: nasceva l’idea di “an Entertainement” (così è definito Façade) in cui musica e parole si intrecciavano indissolubilmente, lavorando il compositore sul suono prodotto dalla recitazione dei versi e combinandolo con i più disparati generi e stili musicali dell’epoca. Proprio quest’opera – continuamente rimaneggiata dalla prima esecuzione privata del 1922 alla pubblicazione del 1951 – è stata la protagonista di un concerto, proposto nella stagione dell’Istituzione Universitaria dei Concerti, che ha entusiasmato il pubblico, trascinandolo all’interno di un caleidoscopio di effetti ritmici e sonori che le voci dei bravissimi Ian Bostridge e Sophie Daneman hanno esaltato in modo assolutamente impeccabile. Sicuramente non essenziale la comprensione dei versi inglesi (il cui obiettivo ultimo pareva proprio quello di essere ingabbiati ritmicamente, e nei modi più disparati, dalla musica di Walton), gli oltre venti numeri di Façade hanno di volta in volta presentato un Walton delizioso, esilarante, sgargiante, canzonatorio, profondo, evocativo. Apprezzabilissimo l’impegno che i due interpreti vocali hanno messo nell’aderire perfettamente con la loro recitazione agli schemi ritmici della musica ma al tempo stesso mantenendo quelle inflessioni della voce che il testo suggeriva loro. Tra le situazioni parodistiche dell’"Hornpipe" iniziale, quelle ironiche di brani come "Something Lies Beyond the Scene" o "Jodelling Song", e quelle alquanto frizzanti della "Country Dance" e del conclusivo “Sir Beelzebub”, Borstridge e la Daneman si sono alternati oppure hanno duettato, in una insolita veste di "voci recitanti" che ovviamente ha potuto contare sulle rispettive e ben note qualità di interpreti del repertorio vocale. Insieme a loro l’eccellente Ensemble Roma Sinfonietta diretto da Fabio Maestri, che ha aperto il concerto con la graziosa Sinfonia per pianoforte, clarinetto, tromba e violoncello di Alfredo Casella.

Interpreti: Ian Bostridge, voce recitante; Sophie Daneman, voce recitante; Ensemble Roma Sinfonietta; Fabio Maestri, direttore.

Se hai letto questa recensione, ti potrebbero interessare anche

classica

Napoli: Dvorak apre il San Carlo

classica

Il primo pianista francese a vincere il Čajkovskij di Mosca conquista il pubblico milanese con un interessante quanto insolito programma.

classica

A Colonia l’Orlando di Händel tratta dall’Ariosto e l’Orlando di Virginia Woolf si fondono nel singolare allestimento firmato da Rafael Villalobos con Xavier Sabata protagonista