Dall’acqua le inquietudini di Katia Kabanova

Prosegue al Teatro Regio di Torino il progetto Janáček-Carsen, con Marco Angius sul podio.

Foto Ramella & Giannese
Foto Ramella & Giannese
Recensione
classica
Teatro Regio Torino
Leos Janacek
19 Febbraio 2017

È il moto dell’acqua, immagine di una mutevole spiritualità quanto il riflesso delle inquietudini che avvinghiano Katia Kabanova, a definire la scena. Emblema di uno stato d’animo in continuo movimento, l’apparente staticità dello specchio d’acqua modella lo spazio d’azione lungo la narrazione. Così l’isola di passerelle che accoglie le personalità dei protagonisti dell’opera di Janáček, accomunandole, si ramifica fino all’inevitabile scissione, conseguenza della confessione del tradimento, scatenante la tempesta che colpisce la vicenda fino a scardinarne le singole parti. L’apparente semplicità della messinscena di Robert Carsen accoglie la molteplicità dei caratteri che si insinuano tra le pieghe della psiche umana, elevando il frutto della corruzione dei sentimenti espressi a simbolo di rara poesia visiva. Su tutte, si rivela ammaliante la delicatezza del bacio che Katia affida all’acqua, nell’indirizzarlo a Boris da una sponda all’altra del Volga, come fugace momento di tregua in uno sconforto che la condurrà al tragico epilogo. Se da un lato la veste di Carsen aderisce perfettamente alle sinuose linee della musica di Janáček, dall’altro Marco Angius sembra introdursi nell’essenza dell’opera, evitando prudentemente di percorrere sentieri agevolati da interpretazioni viziate dal tempo, nel tentativo di riporre il giusto accento all’intricata caratterizzazione che regolamenta gli stati d’animo dei protagonisti, incorniciati dall’autore in vere e proprie “istantanee di un’anima” laddove l’orchestra subentra a un canto ridotto a spoglie melodie parlate, anche con il suo silenzioso respiro. Ottima la prova dell’orchestra e di un cast d’eccezione al servizio di una produzione di altissima qualità, coronata da ripetute ondate di applausi da un pubblico estasiato.

Note: Allestimento Opera Vlaanderen (Anversa/Gand)

Interpreti: Katerina Kabanová: Andrea Danková; Tichon Ivanyč Kabanov: Štefan Margita; Marfa Kabanová: Rebecca de Pont Davies; Boris Grigorjevič: Misha Didyk; Savël Dikoj: Oliver Zwaag; Váňa Kudrjáš: Enrico Casari; Varvara: Lena Belkina; Kuligin: Lukáš Zeman; Gláša: Lorena Scarlata; Fekluša: Sofia Koberidze; Una donna tra la folla: Roberta Garelli

Regia: Robert Carsen

Scene: Patrick Kinmonth

Costumi: Patrick Kinmonth

Coreografo: Philippe Giraudeau

Orchestra: Orchestra del Teatro Regio

Direttore: Marco Angius

Coro: Coro del Teatro Regio

Maestro Coro: Claudio Fenoglio

Luci: Robert Carsen e Peter Van Praet

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