Il Concerto di Natale dell’Orchestra di Padova e del Veneto
Marco Angius e Beatrice Mezzanotte alla Basilica del Santo
Il periodo prenatalizio è l’occasione per fare il punto della situazione su quanto prodotto fino a ora, di tentare una stima della propria condotta al fine di prepararsi e proiettarsi nel nuovo anno. In questi termini si è presentato ieri notte alla città il Concerto di Natale dell’Orchestra di Padova e del Veneto alla Basilica di Sant’Antonio. In linea con la commistione di stili che caratterizzano l’architettura e le decorazioni all’interno della chiesa, si è unito l’originalità del programma con una serie di rielaborazioni orchestrali di alcune opere dei grandi compositori, in un viaggio virtuale che conduce l’ascoltatore attraverso l’intera storia della musica. Così la raffinata penna di Gian Francesco Malipiero ripone all’attenzione del panorama novecentesco i Madrigali di Monteverdi, indicando la via da percorrere alla nuova generazione di compositori, e la vorticosa espansione della scrittura polifonica di Johann Sebastian Bach attuata da Respighi affida Tre Corali alle cure dell’orchestra, divenuta ora un immenso organo dalle rinnovate potenzialità timbriche. Il lavoro più conosciuto si fa largo all’interno del programma sotto forma di dedica, aperta ed esplicita, alla Basilica del Santo sin dalle note iniziali che richiamano il Corale di Sant’Antonio utilizzato da Haydn nel secondo dei suoi Feldparthien per banda, ora affidato alla fantasia di Brahms che sfrutta l’abilità acquisita nelle Variazioni op. 56a come banco di prova per i futuri lavori sinfonici. Allo stesso modo, i Wesendock-Lieder sono serviti a Wagner come studi preparatori al Tristano e Isotta mentre era in lavorazione La Valchiria. Composti originariamente per voce e pianoforte, lo stesso Wagner ne orchestrò solamente uno lasciando alla fantasia dei posteri il compito di completare il ciclo. Tra tutte, quella di Hans Werner Henze, musicista di effervescente abilità e profonda cultura, si impone per rispetto della parte originale, fantasia e potenza in grado di ampliare i confini tratteggiati dall’opera di Wagner. Il tutto è amplificato dall’ottima conduzione del direttore Marco Angius che, soprattutto nei Lieder di Wagner, bilancia la capacità di plasmare il materiale sonoro, dettato dall’urgenza espressiva custodita all’interno dell'opera, quanto il silenzio nelle sue potenzialità, sfruttato come risorsa musicale da includere all’interno della partitura. Eccellente l’orchestra che, nei limiti dell’acustica della Basilica, continua a presentarsi con rinnovata freschezza, ora in supporto alla voce di Beatrice Mezzanotte, caratterizzata da un’ampia gamma di sfumature vocali che si aprono dalla profondità del suo timbro. Anche se al termine del concerto, quella sensazione di trasognato arricchimento si scontra con un brusco ritorno alla realtà dettato dai fatti di cronaca.
Interpreti: Beatrice Mezzanotte, mezzosoprano
Direttore: Marco Angius
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