Zukerman neoclassico

Il violinista con la Camerata Salzburg alla Iuc

Recensione
classica
IUC - Istituzione Universitaria Concerti Roma
15 Ottobre 2016
Primo concerto del ciclo pomeridiano del sabato, nella stagione 2016-2017 dell’Istituzione Universitaria dei Concerti, con un’affollata Aula Magna pronta ad ascoltare la Camerata Salzburg e Pinchas Zukerman, alle prese con un programma che, ruotando intorno al concetto di neoclassicismo, proponeva il modello mozartiano e le ‘riletture’ che prima Čajkovskij e poi Stravinskij ne hanno dato. Il programma prevedeva nella prima parte i brani del musicista salisburghese, perfettamente godibili grazie alla lettura di ampio respiro e grande signorilità esecutiva che tutti gli interpreti hanno offerto. A cominciare da Zukerman, solista nel Rondò K 373 e nel Concerto K 219, che ha saputo (c’era da aspettarselo del resto) giocare sulla grande maestria nel gioco delle dinamiche e sulla sonorità sgargiante del suo strumento. Una sonorità comunque sempre al servizio della scrittura mozartiana piuttosto che di un virtuosismo fine a se stesso, anche nei momenti riservati proprio al solista, come la cadenza del primo tempo del concerto. Ma Zukerman, sia nel ruolo di violinista che in quello di direttore, ha soprattutto interagito con una splendida Camerata Salburg, formazione con oltre sessant’anni di storia che oggi si presenta rinnovata e ringiovanita nelle sue fila. Ecco dunque emergere soprattutto il senso genuinamente cameristico del far musica, con un’intesa e una sincronia perfetta che nasce dal reciproco e costante ascolto, rispetto dei rispettivi ruoli, attenzione alle esigenze espressive della musica. Splendidi dunque, oltre ai gioielli di Mozart, anche il Concerto di Stravinsky e soprattutto la Serenata di Čajkovskij. Nel brano del musicista russo sono emersi il profondo senso della melodia (specie nell’Elegia), l’eleganza danzante del Valzer, l’intensità strumentale di profondo stampo romantico con cui si apriva il movimento iniziale, ripresa poi in quello finale. Da sottolineare infine l’acustica dell’Aula Magna dell’ateneo romano, che se mostra dei limiti con altro tipo di musica, si è confermata particolarmente idonea per questo tipo di formazioni.

Interpreti: Camerata Salzburg, Pinchas Zuckerman violino e direttore

Se hai letto questa recensione, ti potrebbero interessare anche

classica

Jonas  di Carissimi e Vanitas  di cinque compositori contemporanei hanno chiuso le celebrazioni per i trecentocinquanta anni dalla morte del grande maestro del Seicento

classica

Napoli: Dvorak apre il San Carlo

classica

Il primo pianista francese a vincere il Čajkovskij di Mosca conquista il pubblico milanese con un interessante quanto insolito programma.