Prima della stampa dell'Orlando furioso, avvenuta nella primavera del 1516, alcune delle sue celebri ottave erano trapelate e circolate negli ambienti delle corti di Ferrara e Mantova, sia in forma declamata che musicate. L'esempio di Queste non son più lacrime di Bartolomeo Tromboncino, mostra delle varianti antecedenti alla stesura finale del canto XXIII e testimonia la lunga gestazione del celebre poema epico-cavalleresco, e il madrigale Gravi pene in amor di Arcadelt presenta un testo alterato frutto della trasmissione orale della prima ottava del canto XVI. Nel corso del tempo, il poema di Ariosto transitando dai saloni della aristocrazia alle case contadine, ha alimentato la fantasia dei poeti a braccio rinvigorendo i loro contrasti. Partendo dal recitarcantando dei poeti improvvisatori in ottava rima, la cui tradizione è ancora viva, e rammentando alcune arie per cantar ottave presenti nelle fonti rinascimentali, il percorso musicale ariostesco dei Micrologus ha rivelato la fortuna musicale dell'Orlando furioso, espressa soprattutto dal repertorio delle cosiddette frottole dei musicisti legati ad Isabella d'Este. Nel concerto ideato da Patrizia Bovi le intonazioni polifoniche dei versi ariosteschi si sono alternate a musiche strumentali in un gustoso gioco di rimandi elaborato anche attraverso le scelte timbriche di liuti, arpe, lira da braccio e altri strumenti. A tutto l’insieme gioverebbe qualche breve commento narrativo, sulla falsariga di quello probabilmente improvvisato nella seconda parte del concerto. Nonostante i limiti dell’acustica della grande sala, un pubblico consistente ha applaudito entusiasticamente il concerto, grato di aver potuto ascoltare un repertorio poco conosciuto.
Note: Istituzione Universitaria dei Concerti
Aula Magna Sapienza Università di Roma
Sabato 6 febbraio 2016 ore 17.30
Interpreti: Patrizia Bovi – canto, arpa e direzione
Goffredo Degli Esposti – tamburino, buttafoco e zufolo, sordellina, flauto
Gabriele Russo – lira da braccio, ribeca
Enea Sorini – tenore, percussioni
Simone Sorini – cantore a liuto
Mauro Borgioni – basso
Leah Stuttard – arpa con arpioni
Crawford Young – liuto, viola da mano
Gabriele Miracle – dulcimer, percussioni
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