Un festoso Bach nuziale
Roma: la Akademie für Alte Musk Berlin apre la Iuc
Recensione
classica
Per l’inaugurazione della nuova stagione della IUC, interessante appuntamento con l’Akademie für Alte Musk Berlin dedicato a Johann Sebastian Bach, dove accanto a pagine strumentali più note sono state presentate due cantate, meno conosciute ma non per questo poco accattivanti, tra le circa duecento pervenute ai nostri giorni. Protagonista dei brani vocali la brava Dorothee Mields, soprano tedesco dalle qualità vocali particolarmente adatte a questo repertorio, abile nel coniugare la chiarezza del testo con le esigenze di forte intensità espressiva che – specie nel primo lavoro, la cantata “Mein Herze schwimmt im Blut”, risalente al periodo di Weimar – venivano richieste dal testo musicale del Kantor. Buono l’equilibrio con gli strumentisti della formazione di Berlino, tra i quali si sono sicuramente messi in rilievo il violoncellista Jan Freiheit – vero asse portante nella realizzazione del basso continuo – e l’oboista Laurent Benoit, un nome noto tra gli appassionati, che non si è affatto smentito in quelle arie in cui il suo strumento duettava amabilmente col soprano. Di rilievo anche l’altro lavoro che ha visto protagonista la Mields, ovvero quella ‘cantata nuziale’ che forse potrebbe aver animato anche il matrimonio dell’autore con Anna Magdalena Wilcke. Per quanto riguarda i brani strumentali, l’ensemble tedesco ha offerto in apertura di concerto una apprezzabilissima esecuzione della Sinfonia, con organo concertante, dalla Cantata BWV 49. La presenza di suono e le ricercate inflessioni dinamiche ottenute in questo lavoro non si sono poi ritrovate, almeno allo stesso livello, nei due concerti presenti nel programma, quello per violino BWV 1042 e quello per clavicembalo BWV 1056, dove ha prevalso un modo di suonare più votato alla leggerezza che all’espressività.
Interpreti: Dorothee Fields, soprano. Akademie für Alte Musik Berlin.
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