Da anni l'opera a Caracalla ha rinunciato, per scelta o per necessità, alla grandiosità d'antan, ma mai si era visto una messa in scena così minimalista, applicata per di più a un'opera considerata tra le più spettacolari del repertorio. In fondo alla scena una bassa e lunga parete di vimini, con alcune porticine sotto e un lungo finestrone sopra. Nient'altro. Tranne una tettoia in un angolo, con un tavolo e alcune sedie da bar, dove Timur e Liù si ritemprano e Calaf riprende fiato prima di affrontare Nessun dorma. Dunque Denis Krief, responsabile in toto dell'allestimento, non solo si è liberato decisamente di tutto il bric-à-brac che spesso soffoca la reale sostanza drammatica della Turandot ma ha anche voluto eliminare l'aspetto fantastico e misterioso di questa Cina d'invenzione. Non ci sono i riti crudeli, l'imperatore e la figlia collocati in alto come divinità irraggiungibili e intoccabili, la turba misera e sanguinaria del popolo. Krief scopre che sotto la superficie della favola ci sono ancora i personaggi piccolo-borghesi del mondo pucciniano. Qualcosa si perde, qualcosa si guadagna: il bilancio finale è sicuramente in attivo. Senza contare alcune idee estrose e geniali, come i tre ministri che cambiano aspetto (e anche stile di recitazione) ad ogni apparizione in scena, a sottolineare la loro camaleontica mutevolezza. Ottima la direzione di Juraj Valcuha, che sotto la sontuosa e virtuosistica ricchezza dell'orchestra di Puccini scopre anche sonorità secche, aspre e urticanti, di grande modernità. E fa finire l'opera dove si è fermato Puccini. Cast di livello. Jorge de León è un Calaf di voce brunita e sicura ma non vanamente stentorea. Iréne Theorin dà a Turandot la sua voce da walchiria, salda e lucente come acciaio. Maria Katzarava è una Liù non lacrimosa ma profondamente commovente. Bene Timur, Altoum e il Mandarino, mentre i tre ministri sono simpatici ma non molto affiatati tra loro.
Interpreti: Iréne Theorin/Maria Billeri (Turandot), Maria Katzarava/Rocio Ignacio (Liù), Jorge De Leòn/Antonello Palombi (Calaf),Marco Spotti (Timur), Igor Gniddi (Ping), Massimiliano Charolla (Pong), Gianluca Floris (Pang), Max René Cosotti (Altoum), Gianfranco Montresor (Mandarino)
Regia: Denis Krief
Scene: Denis Krief
Costumi: Denis Krief
Orchestra: Orchestra del Teatro dell'Opera di Roma
Direttore: Juraj Valcuha/Carlo Donadio
Coro: Coro del Teatro dell'Opera di Roma e Scuola di Canto Corale del Teatro dell'Opera
Maestro Coro: Roberto Gabbiani (Josè Maria Sciutto maestro del coro di voci bianche)
Luci: Denis Krief