Zimerman e Brahms
Dopo un magnifico recital schubertiano il pianista ha suonato a S.Cecilia con l'orchestra
Recensione
classica
Del primo Concerto di Brahms esiste una prima registrazione di Krystian Zimerman, storica per importanza e ormai anche per data, novembre 1983, con Bernstein sul podio. È di pochi anni fa una seconda incisione, con Rattle. A Roma il pianista polacco l'aveva già suonato una volta, nel 1996 con Giulini. Negli anni la sua interpretazione non è cambiata in modo sostanziale. Non sottolinea particolarmente la magniloquenza e i virtuosismi pirotecnici di questo Concerto, (giustamente, perché Brahms non intendeva scrivere un pezzo effettistico e virtuosistico) ma offre un'interpretazione più interiorizzata rispetto a quella di altri grandi pianisti (le prime incisioni di Serkin e Gilels) e va al cuore di questa musica, illuminando ogni dettaglio del complesso e contraddittorio mondo di Brahms e scoprendo oasi ombrose e meditative anche nel monumentale Maestoso iniziale, a cui però, quand'è il momento, conferisce anche vertici di folgorante potenza drammatica. Forse - ma non si può avere tutto - in un brano di tali dimensioni si potrebbe essere più attenti all'architettura complessiva, dando una più stringente coerenza al percorso che porta dalla prima all'ultima nota. Il movimento centrale è con Zimerman una meditazione di trasfigurato lirismo e di raccoglimento quasi religioso: d'altronde Brahms vi aveva apposto il motto "Benedictus qui venit in nomine Domini". In definitiva, si è ascoltata una grande interpretazione, quale ci si aspettava da Zimerman. Con Mikko Franck c'è stato un buon dialogo, com'è indispensabile in un concerto sinfonico come questo. Il direttore finlandese ha poi offerto un'interpretazione effettistica ed episodica della Sinfonia n. 6 di Ciajkovskij, curandone soprattutto i trascinanti temi cantabili e le apocalittiche esplosioni sonore: ma questo non basta a cogliere l'anima di quest'affascinante e irresistibile Sinfonia. Di diverso avviso il pubblico, che ha applaudito con l'entusiasmo con cui accoglie ogni volta la "Patetica".
Interpreti: Krystian Zimerman, pianoforte
Orchestra: Orchestra dell'Accademia Nazionale di Santa Cecilia
Direttore: Mikko Franck
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