È una fantasmagorica macchina colorata e luminosissima quella che muove Damiano Michieletto per la sua personale versione della parabola esistenziale di Tom Rakewell, uno degli individui con «mani, cuori e menti oziose» per i quali il diavolo trova sempre un’occupazione, secondo la morale di Auden e Kallmann. Ma qui non è solo l’accidia il suo peccato: nel dispositivo scenico del fedele Paolo Fantin, sulla piscina piena d’oro pendono le scritte luminose di tutti e sette i peccati capitali. E tutti e sette marcano la “carriera” di Rakewell, dalla lussuria nel bordello di Mother Goose, che lo libera da ogni freno morale, all’avidità, tradotta nell’insensato investimento nella macchina che trasforma la pietra in pane che lo manda letteralmente “a fondo” in una piscina squallidamente vuota. Nonostante qualche forzatura drammaturgica, lo schema narrativo funziona: Michieletto si lancia a briglia sciolta negli eccessi pop ma lascia il segno soprattutto nel finale, nel confronto estremo fra Shadow e Rakewell condotto con scabra durezza e nella follia disperata di quest’ultimo, che, abbandonato da Anne, si dà volontariamente la morte. Meno brillante ma diligente l’esito musicale, affidato alla guida composta di Anthony Bramall alla testa dei validi strumentisti della Gewandhausorchester. In scena, è ottima la prova di Norman Reinhardt nei panni di un lirico Tom Rakewell, spalleggiato dall’apprezzabile Tuomas Pursio in quelli di un istrionico Nick Shadow. Prova discontinua e con più di un problema di intonazione per Marika Schönberg (Anne), che delude soprattutto nella grande scena che chiude il secondo atto. Funzionali gli altri interpreti, fra cui spicca Dan Karlström per l’esuberanza del suo Sellem. Pubblico scarso nell’ultima recita ma applausi convinti a tutti gli interpreti.
Note: Nuovo allestimento dell'Oper Leipzig in coproduzione con il Teatro la Fenice di Venezia. Date rappresentazioni: 5, 11, 24 aprile, 5 e maggio 2014. A Venezia dal 27 giugno 2014.
Interpreti: Marika Schönberg (Anne Trulove), Norman Reinhardt (Tom Rakewell), Tuomas Pursio (Nick Shadow), Karin Lovelius (Baba the Turk), Sandra Janke (Mother Goose), Dan Karlström (Sellem), Milcho Borovinov (Trulove), Sejong Chang (Il guardiano del manicomio)
Regia: Damiano Michieletto
Scene: Paolo Fantin
Costumi: Carla Teti
Orchestra: Gewandhausorchester
Direttore: Anthony Bramall
Coro: Chor der Oper Leipzig
Maestro Coro: Alessandro Zuppardo
Luci: Alessandro Carletti