I colori di Carmen

Roma: convince la nuova edizione dell'opera di Bizet al Costanzi

Recensione
classica
Teatro dell'Opera di Roma Roma
18 Giugno 2014
Emmanuel Villaume dirige il preludio in maniera spiritata, con tempi veloci e timbri squillanti, forse avvicinandosi all'effetto esplosivo che questa musica ebbe sul pubblico parigino del 1875. La sua direzione è mossa e colorata, talvolta un po' chiassosa ma mai troppo pesante o eccessivamente melodrammatica o sguaiatamente realista: si direbbe che voglia riportare la Carmen alla sua natura di opéra-comique... ma in realtà l'edizione prescelta è quella con i dialoghi musicati. Il grande telo color rosso fiamma che copre il boccascena durante il preludio, è sufficiente a simboleggiare la passione, il sangue e la luce violenta dell'Andalusia. Poi le scene di Daniel Bianco - nude pareti in laterizio e tavolacci di legno - sgombrano il campo da ogni spagnolismo di maniera. La regia di Emilio Sagi è d'impostazione tradizionale, ma non c'è un gesto che sia scontato o superfluo, nessuno si mette mai in posa, tutto è molto naturale e vero. Non pare il caso di dare troppo peso a qualche dettaglio incomprensibile, come l'uomo con barba vestito da donna nell'osteria di Lilas Pastia. La giovane Clémentine Margaine, una sostituzione dell'ultimo momento, è una Carmen ideale. Ha voce è duttile e omogenea in tutti registri e la sua interpretazione evita sottolineature inopportune, scatti ferini, volgarità e tutto quel che di fasullo che si è sovrapposto col tempo alla creazione di Bizet: qualcuno potrebbe trovare che manchi di magnetismo, ma spesso il magnetismo di Carmen è nient'altro che il ricorso a mezzucci di quel genere. Dmytro Popov è molto applaudito dopo la romanza del fiore, cantata bene e interpretata anche meglio, ma ancora di più convince la sua interpretazione complessiva di José, soldatino insicuro e allo stesso tempo caparbio, che non può non uscire psicologicamente distrutto dall'incontro con Carmen. Eleonora Buratto interpreta in modo vocalmente perfetto una Micaela candida e ingenua, ma senza leziosaggini. Bene anche Kyle Ketelsen, toreador macho e compiaciuto di sé, ma non istrionico. In conclusione un'ottima Carmen, cui mancava forse una marcia in più per entusiasmare. Comunque meritatissimi gli applausi.

Note: Produzione in collaborazione con il Teatro Municipal di Santiago del Cile

Interpreti: Clémentine Margaine/Nancy Fabiola Herrera/Giuseppina Piunti (Camen); Dmytro Popov/Andeka Gorrotxategui (José); Kyle Ketelsen/Simòn Orfila (Escamillo); Eleonora Buratto/Erika Grimaldi (Micaela); Hannah Bradbury (Frasquita); Theresa Holzhauser (Mercédès); Marco Nisticò (Dancaire); Pietro Picone (Remendado); Gianfranco Montresor (Zuniga) Alexey Bogdanchikov (Moralés)

Regia: Emilio Sagi

Scene: Daniel Bianco

Costumi: Renata Schussheim

Corpo di Ballo: non indicato

Coreografo: Nuria Castejòn

Orchestra: Orchestra del Teatro dell'Opera di Roma

Direttore: Emmanuel Villaume

Coro: Coro del Teatro dell'Opera di Roma e Scuola di Canto Corale del Teatro dell'Opera

Maestro Coro: Roberto Gabbiani (Josè Maria Sciutto maestro del coro di voci bianche)

Luci: Eduardo Bravo

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