Trojahn per Pasolini

Una prima assoluta del compositore tedesco chiude il festival di Nuova Consonanza

Recensione
classica
Festival Nuova Consonanza
13 Dicembre 2013
Manfred Trojahn intorno al 1980 era la bestia nera delle avanguardie. Era in buona compagnia, poiché la stessa sorte era toccata a Britten e Henze, ma lui aveva la colpa ulteriore di essere giovane e quindi più pericoloso, perché indicava un futuro che sarebbe stato non più moderno ma postmoderno. Ora il mondo è cambiato e Nuova Consonanza gli ha dedicato le giornate finali del suo cinquantesimo festival, con un workshop con gli studenti di composizione del Conservatorio "Santa Cecilia", un incontro con il pubblico e un concerto nella bella Sala Accademica del conservatorio stesso. Era in programma una novità assoluta, Le Ceneri di Gramsci, ampio lavoro in sei movimenti per baritono e piccola orchestra sulle sei parti del poemetto omonimo di Pasolini. In quei versi di quasi sessant'anni fa Trojahn riconosce chiaramente la stessa propria scelta eretica di allontanarsi dalla pura e nobile ideologia per gettarsi nell' "infido ed espansivo dono dell'esistenza". L'alleanza tra testo e musica è strettissima, ogni parola è nitidamente comprensibile e ben illuminata nel suo valore, ma la musica non è a rimorchio del testo e si muove secondo una strategia compositiva perfettamente calcolata. Le sei parti iniziano tutte con un declamato un po' freddo e tutte si accendono gradualmente ma rapidamente, dando spazio alle emozioni e raggiungendo infallibilmente climax molto coinvolgenti per tensione interiore o per esplicita drammaticità. Si riconoscono chiaramente l'ammirazione di Trojahn per Mahler e Britten e una quasi citazione di Rota (quando i versi evocano una Roma un po' felliniana) ma questa musica non dà la sensazione di un fastidioso polistilismo e segue un suo percorso coerente e motivato, raggiungendo un risultato indiscutibile. Esecuzione eccellente, affidata al bravissimo baritono Dietrich Henschel e al perfetto Ensemble musikFabrik diretto da Peter Rundel.

Note: Composizione commissionata dal Goethe-Institut con il contributo della Ernst von Siemens Musikstuftung. Concerto in collaborazione con Goethe-Institut Rom, Conservatorio di Musica "Santa Cecilia", Accademia Tedesca di Roma Villa Massimo.

Interpreti: Dietrich Henshel, baritono

Orchestra: Ensemble musikFabrik

Direttore: Peter Rundel

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