Speranze rinascimentali
Standing ovation per Striggio e Tallis a Anversa
Recensione
classica
Da "Spem in alium" a "Spem in alium", il mottetto di Thomas Tallis, punto di partenza e di conclusione dell'edizione elisabettiana del festival, è stato preso a simbolo della musica inglese del XVI secolo. La versione a cappella dello Huelgas Ensemble e quella accompagnata da strumenti musicali de I Fagiolini, sono come la notte e il giorno. Affascinanti entrambi, ma radicalmente diverse. La direzione di Robert Hollingworth ha iniettato nella musica di Tallis l'ispirazione del modello italiano, quello di Alessandro Striggio senior. Tutto lascia pensare che la sua visita diplomatica a Londra, del 1567, e le sue due monumentali composizioni, il motteto Ecce beatam lucem e la messa "Ecco si beato giorno", siano all'origine del mottetto di Tallis, ed ecco la ragione del loro accostamento nel concerto conclusivo. La disposizione dei musicisti nella Chiesa di San Paolo ha contribuito ad esaltare il dialogo tra le parti, formalmente quaranta, ma organizzate come un dialogo tra cinque gruppi, con un organico di circa settanta persone.
Gli archi e un coro sulla sinistra, gli ottoni di fronte, e i legni e un secondo coro a destra, hanno creato una dimensione sonora affine a quella della scuola veneziana, rivelando la magnificenza della musica di un compositore poco noto, ma molto presente nelle antologie musicali dell'epoca. Striggio era ammirato dai suoi colleghi e Lasso diresse queste composizioni per la corte di Monaco. Nella spettacolare impresa è risaltato lo splendore del Sactus e il climax dell’Agnus Dei, con piccoli cammei madrigalistici tra i movimenti dell’Ordinario. Dopo la regale eleganza dei consort di viole, la malinconia di ayres e songs, e numerose lamentazioni, era necessaria una ventata di energia sonora per celebrare la ventesima edizione.
Interpreti: I Fagiolini, Octopus Kamerkoor, The English Cornett and Sackbutt Ensemble & The City Musick
Direttore: Robert Hollingworth
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