Il suono dei Wiener per Mozart
A San Paolo fuori le mura il Requiem diretto da Hager
Recensione
classica
Bisogna forse entrare nell’ordine d’idee che se l’acustica dell’immensa Basilica di San Paolo fuori le mura non è certo quella di una sala da concerto, è pur vero che luogo d’elezione per la musica sacra sono sempre stati proprio spazi come questi, dove tutto il contesto architettonico e l’alto contenuto artistico contribuiscono a rendere lo splendore di pagine come quella ascoltata ieri sera. Ancora una volta il Festival Internazionale di Musica e Arte Sacra ha offerto l’eccezionale occasione di ascoltare a Roma i Wiener Philharmoniker, impegnati insieme al Wiener Singverein nell’esecuzione del Requiem di Mozart. Il suono dei Wiener è inconfondibile, estremamente denso ma sempre morbido, un perfetto equilibrio tra l’ottima sezione di archi e quella, altrettanto pregevole, dei fiati. La direzione di Leopold Hager ha dato poi al capolavoro mozartiano il giusto dinamismo, grazie a tempi intelligentemente agili, evitando inutili appesantimenti. Unica osservazione forse può esser riferita al coro che, in qualche momento, ha mancato della giusta incisività: davvero eccellente il Requiem iniziale e il Lacrimosa, impressionante l’inizio del Sanctus, ma la magia non è stata la stessa nel Kyrie e, soprattutto, nel Dies Irae. Come dire che il Wiener Singverein ha soddisfatto pienamente dove il ritmo, l’andamento musicale stesso, era più poderoso, meno dove invece l’incalzare ritmico richiedeva una agilità che tuttavia non alleggerisse troppo le dinamiche mozartiane. Di ottima presenza vocale in quattro solisti, dotati anche di un intelligente spirito interpretativo. In luce particolarmente le voci maschili, con un plauso particolare al basso Mika Kares, protagonista di un toccante Tuba Mirum, naturalmente insieme all’ottimo solista al trombone.
Interpreti: Ruth Ziesak, soprano Michaela Selinger, Mezzosoprano Mika Kares, basso Steve Davislim, tenore
Orchestra: Wiener Philharmoniker
Direttore: Leopold Hager
Coro: Wiener Singverein
Se hai letto questa recensione, ti potrebbero interessare anche
classica
A Colonia l’Orlando di Händel tratta dall’Ariosto e l’Orlando di Virginia Woolf si fondono nel singolare allestimento firmato da Rafael Villalobos con Xavier Sabata protagonista
classica
Jonas di Carissimi e Vanitas di cinque compositori contemporanei hanno chiuso le celebrazioni per i trecentocinquanta anni dalla morte del grande maestro del Seicento