Il fascino del violino barocco a Urbino Musica Antica
Pieno successo per Amandine Beyer insieme all'Ensemble "Gli Incogniti".
Recensione
classica
Una Urbino invasa da studenti di musica antica – quest'anno il loro numero si avvicina alle tre centinaia, con una presenza straniera maggioritaria – ha ospitato la violinista Amandine Beyer, insieme all'Ensemble "Gli incogniti" per il secondo appuntamento concertistico del Festival "Urbino Musica Antica". Il titolo del programma, "False Consonances of Melancholy", prendeva spunto dal trattato "Le false consonanze della musica", pubblicato nel 1680 da Nicola Matteis, uno degli autori che portarono lo stile italiano nell'Inghilterra di Henry Purcell. Destreggiandosi dunque tra questi due autori, Matteis e Purcell, la Beyer si è confermata interprete duttile e sensibile, con una padronanza strumentale che le permetteva di declinare tutte le sfumature espressive dei brani eseguiti. La signorile compostezza delle "Sonates in Three Parts" dell'inglese, dove i toni malinconici dei tempi lenti si alternavano alla effervescente carica ritmica delle danze, alternata alle sorprendenti "Arie per violino e basso continuo" di Matteis, autore coevo di Corelli e degno rappresentante della nostra scuola violinistica in terra inglese. Particolarmente apprezzabili gli accenti vigorosi e gli intrecci contrappuntisti, assieme allo sfoggio di veri e propri virtuosismi strumentali, nei Preludi che aprivano le Suites dell'italiano o nelle 'bizzarrie' e 'burlesche' che le concludevano: un approccio interpretativo, quello della Beyer, che dietro all'immediatezza – quella che ha conquistato il pubblico del Teatro Sanzio – nasconde una consumata tecnica e una rilevante conoscenza stilistica. Eccellente il livello e l'affiatamento dei componenti dell'Ensemble, un plauso in particolare per la clavicembalista Anna Fontana, che ha deliziosamente proposto alcuni brevi brani solistici di Purcell.
Interpreti: Ensemble "Gli Incogniti": Amandine Beyer, violino Alba Roca, violino, Baldomero Barciela, viola da gamba Francesco Romano, tiorba e chitarra barocca Anna Fontana, clavicembalo
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