Il Wozzeck della porta accanto
Torna la regia di Marthaler
Recensione
classica
La ripresa al Teatro Real di Madrid del "Wozzeck" della coppia Marthaler/Cambreling ha confermato che questo spettacolo, creato per l’Opéra di Parigi nel 2008, è un lavoro riuscito e capace di mettere a fuoco la natura dell’opera di Berg con grande sensibilità per la musica e l’effetto teatrale. L’idea del regista svizzero è quella di ambientare la vicenda in un quadro iperrealistico: la scena unica mostra una sorta di sala di ricreazione cittadina, dove gli adulti parcheggiano i propri figli a giocare e intanto mangiano attorno a tavolate disadorne. La sensazione di desolazione e squallore non è però accentuata da deformazioni espressionistiche, ma deriva dalla perfetta coincidenza (Marthaler ha riprodotto esattamente un ambiente che aveva incontrato in una città belga) tra quanto rappresentato in scena e quanto qualunque spettatore del pubblico potrebbe trovare oggi in un sobborgo della propria città. Questa scelta, in apparenza così innocua, ha condizionato le scelte registiche verso una essenzialità e un’asciuttezza molto più penetranti di qualunque stravolgimento incubesco, dimostrando inoltre la vicinanza di Berg con il realismo di Büchner. Come è il suo solito, Cambreling ha adattato la sua direzione all’impianto registico con un dosaggio sapiente della tensione che ha contribuito alla riuscita della drammaturgia senza cambi di scena, laddove invece la partitura prevedrebbe una successione di breve scene staccate. Splendidi tutti i cantanti, in particolare Simon Keenlyside: il suo Wozzeck che prende su di sé i mali del mondo e si illude di difendersi ordinando maniacalmente le scarpe in file parallele, pare anche una metafora del compositore dodecafonico che esorcizza il disordine che lo circonda con i suoi rigorosi procedimenti, tanto astrusi quanto inudibili.
Interpreti: Simon Keenlyside, Jon Villars, Gerhard Siegel, Roger Padullés, Franz Hawlata, Nadja Michael, Katarina Bradić
Regia: Christoph Marthaler
Scene: Anna Viebrock
Costumi: Anna Viebrock
Direttore: Sylvain Cambreling
Se hai letto questa recensione, ti potrebbero interessare anche
classica
Jonas di Carissimi e Vanitas di cinque compositori contemporanei hanno chiuso le celebrazioni per i trecentocinquanta anni dalla morte del grande maestro del Seicento
classica
Il primo pianista francese a vincere il Čajkovskij di Mosca conquista il pubblico milanese con un interessante quanto insolito programma.