A Swinging Merry Christmas
Educare divertendo. La magica formula dei King's Singers
Recensione
classica
I magnifici sei, i King's Singers, entrano in scena, salutati da calorosi applausi ed entusiastiche grida del pubblico, quasi da concerto pop, ma la prima parte è all’insegna della compostezza e della sobrietà, con la proverbiale musicalità e varietà di sfumature vocali che li contraddistingue. Tra un movimento e l’altro della splendida Missa Papae Marcelli di Palestrina si alternano un Magnificat di Lasso, una Ave Maria di Philips, una splendida Beata viscera di Byrd, due carols tradizionali e poi inni mariani moderni e contemporanei: due mottetti di Poulenc, il delicatissimo e dolente Salve Regina e il toccante O magnum mysterium che dà il titolo al concerto, il soave omaggio alla Vergine di Pierre Villette in francese, e il floreale grembo di Maria dal quale è nato Gesù di John Joubert in inglese e latino. L’intervallo è scambiato per la fine del concerto dalla galleria - dove è la parte più giovane ed entusiasta del pubblico – che li reclama a gran voce, al punto che lo straordinario David Hurley, nel gruppo da oltre vent’anni, è costretto a risalire sul palco per spiegare che si tratta solo di una pausa. Nella seconda parte il registro è puramente devozionale: i sei si dispongono frontalmente lasciandosi alle spalle i leggii e si avventurano nel canzoniere popolare iberico e in particolare catalano, e poi giocano in casa con una serie di carols e uno spiritual non specificati nel programma di sala. Applausi, grida, fischi (di incitamento e richiamo in scena) si sprecano e ad ogni successivo bis affiorano l’ironia e lo humour dell’ensemble anglosassone che saluta il pubblico con uno scattante Jingle Bell, dando immediato appuntamento nel bookshop del Parco della Musica, per firmare programmi e cd e scambiare gli auguri di Buon Natale. Ed è ancora un fioccare di applausi.
Interpreti: David Hurley, Timothy Wayne-Weight - controtenori Paul Phoenix - tenore Christopher Bruerton, Christopher Gabbitas - baritoni Jonathan Howard - basso
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