Il Naso ritrovato

All'Opera di Roma con la regia di Stein

Recensione
classica
Teatro dell'Opera di Roma Roma
27 Gennaio 2013
Prima Gennadij Rozdestvenskij - ultimo superstite di coloro che furono amici e sodali di Sostakovic e ne ricevettero precise indicazioni su come eseguirne la musica - ha offerto un'esecuzione memorabile della prima e dell'ultima sinfonia del compositore russo, ottenendo dall'orchestra una risposta magnifica. Poi la qualità dell'orchestra si è confermata nel Naso con Alejo Pérez, giovane e dotata bacchetta argentina, che ha giocato in assoluta sicurezza con una partitura che non offre un attimo di tregua, unendo scrittura orchestrale scatenata a parti vocali piene di difficoltà di ogni tipo, culminanti in vertiginosi concertati che coinvolgono un numero sterminato di personaggi. Per riuscire nell'impresa di trasformare in opera il racconto satirico di Gogol il poco più che ventenne compositore si è inventato soluzioni assolutamente uniche. La sua musica è un vulcano di idee: c'è tutto e di più, dagli sberleffi tipici di Sostakovic alle parodie di Musorgskij, dalle tarantelle all'infernale rumorismo degli scatenati interludi delle sole percussioni. E per una volta il metodo "chi più ne ha, più ne metta" dà risultati perfettamente commisurati al risultato voluto. Lo spazio costringe a un generico "bravi tutti" per gli interpreti dei cinquanta (!) personaggi, ma non ci si può limitare a qualche aggettivo a proposito di Peter Stein, che, sollecitato da una drammaturgia così originale, è tornato il grande regista che regista è, dopo i suoi deludenti Verdi. I riferimenti all'astrattismo di Malevic (il siparietto con linee nere e blu e semicerchio giallo, in cui si aprono come riquadri le stanze delle scene in interno) e al futurismo di Mejerchold (il sole simile a una ruota dentata, le case sbilenche) stridono con il realismo dei costumi ottocenteschi, cogliendo lo straniato umorismo di questa vicenda assurda, con l'ulteriore collaborazione del circo, delle maschere e delle comiche del cinema muto, appena citate però riconoscibili. Ma tutto questo era solo il punto di partenza per un balletto indiavolato dai ritmi perfetti. Sala non pienissima ma lunghi applausi.

Note: Allestimento dell'Opera di Zurigo In lingua originale con sovratitoli in italiano

Interpreti: Paulo Szot, Alexander Teliga, Alexey Sulimov, Anrey Popov, Leonid Bomstein, Elena Zilio, Elena Galitskaya, Valentina Di Cola, Irina Alexeenko, Alexey Yakimov

Regia: Peter Stein

Scene: Ferdinand Wögerbauer

Costumi: Anna Maria Heinreich

Corpo di Ballo: Corpo di Ballo del Teatro dell'Opera di Roma

Coreografo: Lia Tsolaki

Orchestra: Orchestra del Teatro dell'Opera di Roma

Direttore: Alejo Pérez

Coro: Coro del Teatro dell'Opera di Roma

Maestro Coro: Roberto Gabbiani

Luci: Joachim Bart

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