Cage oltre Cage
Oscar Pizzo propone un emozionante viaggio tra le pagine di Riley, Glass e Duckworth
Recensione
classica
Ascoltare i “cerchi di note” di compositori quali Terry Riley, Philip Glass e William Duckworth in un pomeriggio assolato nella campagna di Vorno (Capannori/Lucca) ha un gusto tutto surreale. Nella piccola cappella della Tenuta Dello Scompiglio, Oscar Pizzo introduce i brani proposti con un piglio confidenziale che cattura da subito il pubblico, pronto per viaggio nella generazione musicale successiva a quella di John Cage e che di Cage è riuscita a metabolizzare soprattutto l'approccio concettuale. E così le prime note dei Keyboard Studies di Terry Riley avvolgono istantaneamente gli spettatori che rimangono ammaliati per quel giusto equilibrio tra melodia ripetuta in totale assenza di centro gravitazionale, in un continuo e invisibile spostamento di trama compositiva che dell'India tanto amata dal compositore richiama proprio un mantra. Certamente più immerso nella quotidianità metropolitana, Glass riesce invece con Mad rush/Metamorphosis#1 a mostrare l'assurdità della vita frenetica dell'uomo contemporaneo, mettendolo in relazione con momenti di totale pace meditativa di tibetana memoria. Ma è nell'ultima proposta di Pizzo, Time Curve Preludes, che il concerto acquista un altro senso, in un omaggio che da Cage si sposta in modo naturale a William Duckworth, deceduto proprio pochi giorni fa, il 13 settembre. La poetica del compositore differisce nell'essenza da quella dei due precedenti, in una ricerca che affonda le radici più nella matematica che nella spiritualità: ed è questo l'aspetto che forse la rende ancora più utopica e perennemente al confine tra razionalità e sensazione di infinito, come la musica del resto, in alcuni dei suoi momenti migliori, riesce a essere.
Note: www.dello scompiglio.org
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