Un Boris a metà

Il nuovo allestimento del Real manca di introspezione

foto Javier del Real
foto Javier del Real
Recensione
classica
Teatro Real Madrid
Modest Musorgskij
28 Settembre 2012
Il Teatro Real di Madrid ha scelto per l’inaugurazione della sua stagione la versione del "Boris" in dieci scene (1872 più scena di S. Basilio), ovvero il modo più soddisfacente per presentare il capolavoro di Musorgskij: non va perso nulla e il paradosso della folla prima sottomessa e poi inferocita, con la ripetizione dell’episodio dell’Innocente funziona perfettamente a teatro. Ma la versione ultra-completa del Boris è un’opera policentrica in cui il dramma psicologico dello zar è inserito in una coralità di spunti, come la riflessione amara sulla storia, lo sguardo impietoso sulle masse e sulla religione, l’indagine del nesso seduzione-potere, il conflitto tra vita pubblica e privata, una varietà che in questo nuovo allestimento si è un po’ persa. Questo per via dell’ambientazione unica (una struttura sovietica che ben simboleggia l’impenetrabilità del potere che schiaccia tutti, potenti e sudditi, ma che alla lunga opprime anche la musica e le scene domestiche), per la direzione di Haenchen, sicura e incalzante, ma incapace di indugiare nelle sottigliezze psicologiche della partitura (in questo non aiutata dalla scelta dell’orchestrazione così monocorde di Musorskij), e perché né Groissböck (Boris), né la Gertseva (Marina), e in misura minore König (Grigorij) hanno dimostrato, al di là delle buone prestazioni vocali, di possedere quelle magnetiche doti interpretative necessarie a sostenere tali personaggi – da ricordare invece Kotscherga, Margita e Ulyanov, come Varlaam, Šujskij e Pimen. Pur con qualche eccesso (alla fine c’è anche un’allusione alle Pussy Riot), la regia di Simons è comunque meritevole per l’idea di dinamizzare quest’opera, così spesso allestita in modo ieratico e per la potenza delle scene corali cui ha contribuito l’eccellente coro del teatro.

Interpreti: Boris Godunov: Günther Groissböck Fëodor: Alexandra Kadurina Ksenija: Alina Yarovaya La nutrice: Margarita Nekrasova Šujskij: Stefan Margita Ščelkalov: Yuri Nechaev Pimen: Dmitry Ulyanov Grigorij: Michael König Rangoni: Evgeny Nikitin Varlaam: Anatoli Kotscherga Misail: John Easterlin L'innocente: Andrei Popov

Regia: Johan Simons

Scene: Jan Verweyveld

Costumi: Wojciech Dziedzich

Orchestra: Orchestra Sinfonica di Madrid (titolare del Teatro Real)

Direttore: Hartmut Haenchen

Coro: Coro Intermezzo (titolare del Teatro Real)

Maestro Coro: Andrés Máspero

Se hai letto questa recensione, ti potrebbero interessare anche

classica

A Colonia l’Orlando di Händel tratta dall’Ariosto e l’Orlando di Virginia Woolf si fondono nel singolare allestimento firmato da Rafael Villalobos con Xavier Sabata protagonista 

classica

Jonas  di Carissimi e Vanitas  di cinque compositori contemporanei hanno chiuso le celebrazioni per i trecentocinquanta anni dalla morte del grande maestro del Seicento

classica

Napoli: Dvorak apre il San Carlo