Fanatismo, odio e violenza nel Mosè

Polemiche ingiustificate sull'audace regia di Graham Vick per il Mosè in Egitto.

(foto studio Amati Bacciardi)
(foto studio Amati Bacciardi)
Recensione
classica
Rossini Opera Festival Pesaro
20 Agosto 2011
Su varie decine di metri si ergono i resti smozzicati del palazzo del faraone, devastato da un'esplosione ma un tempo sfarzoso, come testimoniano alcuni lampadari di cristallo e resti di boiserie. Ai lati, le sordide casette degli ebrei, anch'esse semidistrutte. Sul fondo un muro come quello costruito da Israele per isolare i territori arabi. L'aggancio con l'attualità è forte e chiaro ma questo non significa che il Mosè in Egitto diventi la trasposizione precisa di quanto accade oggi in Palestina: l'assunto di Graham Vick è più ampio e universale, è la denuncia di tutti gli integralismi religiosi e di tutti i poteri che si nutrono di odio e violenza. Egizi ed ebrei sono entrambi accecati dal fanatismo e sono guidati da capi che per rafforzare il loro potere alimentano l'odio tra i due popoli. In tutto questo dio non c'entra, infatti le piaghe scagliate da Mosè sugli egizi non hanno nulla di prodigioso ma sono azioni militari o terroristiche. Vick certamente non interpreta Rossini in modo letterale ma nemmeno lo tradisce, perché porta in primo piano elementi che comunque nell'opera sono presenti. È uno spettacolo dalla forza teatrale letteralmente sconvolgente, cui alcuni non hanno saputo reagire altrimenti che scandalizzandosene e rifiutandolo. La direzione di Roberto Abbado è altrettanto potente: nessun altro conosce come lui la chiave del Rossini serio e il modo di dare a certi stilemi ricorrenti sia nelle sue opere serie che buffe una carica drammatica sempre nuova. Il recitativo diventa vibrante, il bel canto delle arie è innervato di energia, i pezzi concertati e corali vanno oltre la monumentalità neoclassica. Tra gli interpreti emergono Alex Esposito e Sonia Ganassi, che danno nuova vita a Faraone e Elcia, ma tutti, comprimari compresi, sono all'altezza.

Note: Nuova produzione

Interpreti: Riccardo Zanellato (Mosè), Alex Esposito (Faraone), Olga Senderskaya (Amaltea), Dmitri Korchak (Osiride), Sonia Ganassi (Elcia), Enea Scala (Mambre), Yijie Shi (Aronne), Chiara Amarù (Amenofi)

Regia: Graham Vick

Scene: Stuart Nunn

Costumi: Stuart Nunn

Orchestra: Orchestra del Teatro Comunale di Bologna

Direttore: Roberto Abbado

Coro: Coro del Teatro Comunale di Bologna

Maestro Coro: Lorenzo Fratini

Luci: Giuseppe Di Iorio

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