Un Ratto serio e sentimentale

Per il pubblico dell'Opera una felice riscoperta, dopo quasi quarant'anni.

Recensione
classica
Teatro dell'Opera di Roma Roma
Wolfgang Amadeus Mozart
12 Aprile 2011
Ci si cerca molto in questo Ratto dal Serraglio, come se il palazzo del pascià fosse un labirinto, mentre non è che un cubo; ma è messo di spigolo, in modo che i personaggi possano non vedersi, cercarsi, trovarsi, perdersi; e ha sei porte, che permettono continue entrate e uscite, all'occorrenza con effetti di tormentone comico. Tutto è minimalista: uniche attrezzerie una lunghissima tavola da pranzo ai cui capi opposti cenano Konstanze e Selim, per rendere sensibile la distanza e freddezza con cui lei lo tratta, e un cesto d'arance, perché Blonde e Osmin se le lancino contro nel loro alterco. Molto umorismo british e niente comicità ridanciana: via le gags di cui generalmente fa le spese Osmin, che diventa minaccioso più che ridicolo. Scetticismo sull'ottimistico messaggio illuministico: Selim pronuncia il suo discorso finale in modo quasi rabbioso, che non lascia prevedere una riconciliazione duratura. Molto spazio invece agli affetti teneri e alla "sensiblerie" ombrosa. Tutto è reso con una recitazione calibratissima e splendide luci. Spettacolo elegante, essenziale, geometrico, ma non freddo come talvolta è Graham Vick. In palcoscenico non si fanno vocalizzi in stile ma s'interpretano dei personaggi. L'unico che talvolta cede alla tentazione del Mozart incipriato è Charles Castronovo, che infatti ha cantato Belmonte anche a Salisburgo. Al suo debutto come Konstanze, Maria Grazia Schiavo conferma le sue doti tecniche e la raggiunta maturità d'interprete. Jaco Huijpen è un ottimo Osmin, con voce profonda ma agile. Bene Beate Ritter e Cosmin Ilfrim. Giusta l'impostazione di Gabriele Ferro, con suono leggero ma non manierato, all'occorrenza anche rude. Ma l'à plomb non è il suo forte e c'erano varie sfasature, piccole e grandi: saranno superate nelle repliche.

Note: nuovo allestimento

Interpreti: Maria Grazia Schiavo/Claudia Boyle (Konstanze) - Beate Ritter (Blonde) - Charles Castronovo/Antonio Poli (Belmonte) - Cosmin Ifrim (Pedrillo) - Jaco Huijpen (Osmin) - Rodney Clarke (Selim)

Regia: Graham Vick

Scene: Richard Hudson

Costumi: Richard Hudson

Orchestra: del Teatro dell'Opera di Roma

Direttore: Gabriele Ferro

Coro: del Teatro dell'Opera di Roma

Maestro Coro: Roberto Gabbiani

Luci: Giuseppe Di Iorio

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