Roma città UNITA

Il progetto torinese di Fabio Barovero parte dalla capitale

Tosca
Tosca
Recensione
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Musica 90 Torino
19 Novembre 2009
La Roma portata sul palco torinese da Fabio Barovero è forse più che popolare. Ne riposiziona il marchio popolano in contesti diversi, verrebbe da dire. Il primo episodio del Giro d'Italia UNITA comincia dalla capitale, e la sensazione è che più che di una corsa a tappe verso un arrivo corale (2011, centocinquantennale italico) si tratti di un happening ben congegnato. Il suono della capitale passa in primo luogo dai suoi slarghi: l'onore di aprire la serata spetta dunque ai cento strumenti di Claudio Montuori, artista di strada. Nervoso e guizzante, "Amibuz" (come si fa chiamare) rimbalza tra la mbira e lo scacciapensieri con voce acida e sotterranea, compresso in un enorme palco a cui si proclama poco avvezzo. L'agile pianoforte di Michelangelo Carbonara, fresco di incisione dell'integrale di Nino Rota, accompagna letture di Fellini e Flaiano: lo scrittore e giornalista Gian Luca Favetto si dimostra accattivante ed espressivo, a suo agio anche illuminato dall'occhio di bue. In mezzo, le due facce di una Roma povera ma mai dimessa. Gli Ardecore di Giampaolo Felici e Tosca nel suo tributo a Gabriella Ferri cantano di sconfitte sul campo e di vittorie a parole, dedicando il cento per cento della propria musica alla gente. Le Cecilie, i minatori e gli amanti delusi cantati da Felici hanno nel suo incedere scomposto un bardo ruvido e leale, di poche parole. Il trio della cantante e attrice sorvola con melanconia i brani popolari della Ferri, puntando sia sul rosso del cuore che sul nero dell'anima. Lo spettro di una tristezza dentro ammanta persino la citazione della storica battaglia degli stornelli con il reuccio Villa, resa da Tosca "in duetto da sola". Prima tappa felicemente crepuscolare: la prossima serata (26 novembre) ci porterà ad Oriente, e balleremo l'Adriatico.

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