Un Pelléas postsimbolista

Pubblico scarso per uno degli spettacoli più belli all'Opera negli ultimi anni.

Recensione
classica
Teatro dell'Opera di Roma
Claude Debussy
06 Ottobre 2009
Scompaiono tutti i simboli dall'opera simbolista per antonomasia: non ci sono il bosco oscuro, la profonda fontana, nulla. Al loro posto c'è un altro tipo di simbolismo, che, aggirando il vecchio bric-à-brac simbolista di Maeterlink, va più a fondo nella psiche dei protagonisti. Domina il palcoscenico una scultura di Anish Kapoor, una grande forma astratta che ruota su se stessa, mostrando di volta in volta la sua parte concava o quella convessa: fa pensare a un rosso utero sezionato a metà, ma come tutti i simboli lascia un margine alle suggestioni indeterminate e misteriose. Fuori di questa scultura-utero si svolgono le scene realistiche, dentro quelle più oniriche e simboliche: soprattutto, dentro a quest'utero Mélisande rientra per morire, rifiutando la realtà e la vita. Questa scenografia funziona perfettamente anche grazie alla regia di Pierre Audi, in cui per due ore non si trova il minimo movimento che non sia in totale e profonda sintonia con il continuo fluire della musica di Debussy. Audi ha la collaborazione di due bravissimi cantanti-attori come Jean-François Lapointe e Laurent Nouri, il biondo Pelléas e il nero Golaud, che non casualmente hanno timbri vocali molto simili, perché dapprima appaiono quasi due proiezioni della psiche infantile di Mélisande e poi si vanno gradualmente differenziando in un sogno delicato e in una brutale realtà. Inappuntabile Monica Bacelli, che è al suo debutto e potrà approfondire ancora di più le infinite nuances della protagonista. Gianluigi Gelmetti lavora di cesello la partitura di Debussy, delibandone i sussurri e i fruscii più impalpabili, con una golosa attenzione alla preziosità del suono, che non è un atteggiamento estetizzante ma è funzionale ai misteriosi avvenimenti del dramma sulla scena. Molto bene l'orchestra.

Note: Coproduzione col Teatro La Monnaie di Bruxelles

Interpreti: Monica Bacelli / Nathalie Manfrino, Jean-François Lapointe / Massimiliano Gagliardo, Laurent Naouri / Marc Barrard, Elena Cassian / Marta Moretto, Jean-Philippe Lafont / Enzo Capuano, Danilo Serraiocco, Emiliano Lucarelli / Daniele Massimi, Valérie Gabail

Regia: Pierre Audi

Scene: Anish Kapoor

Costumi: Patrick Kinmonth

Orchestra: Orchestra del Teatro dell'Opera

Direttore: Gianluigi Gelmetti

Coro: Coro del Teatro dell'Opera

Maestro Coro: Andrea Giorgi

Luci: Jean Kalman

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