Dalla pagina ai giovani
Graham Collier con l'Ensemble del Conservatorio "Boito" a ParmaJazzFrontiere
Recensione
jazz
Una delle caratteristiche che distinguono la qualità di un'iniziativa culturale si può rintracciare nella capacità di mettere a disposizione proposte che, mentre rileggono il passato attraverso un consapevole sguardo contemporaneo, investono nella costruzione del futuro. Un percorso che si ritrova particolarmente profondo e radicato nella storia del festival "ParmaJazzFrontiere", come ha testimoniato il concerto che ha visto protagonista un "maestro" come Graham Collier e gli "studenti" (ed ex-studenti) che compongono – assieme ad alcuni loro docenti – l'Ensemble Jazz del Conservatorio "Arrigo Boito". Costruire il futuro culturale – e musicale in questo caso – di una comunità significa innanzitutto investire nella formazione dei giovani, creando le condizioni per condurli direttamente a confronto e in maniera costruttiva con l'esperienza di artisti di grande valore. Partendo da brani costruiti su una personale concezione della tavolozza coloristico-timbrico-musicale, passando per omaggi a pietre miliari della storia del jazz come l'album "Kind of Blue" di Miles Davis a cinquant'anni dalla sua realizzazione, fino ad arrivare a composizioni che hanno riproposto varianti di creazioni di qualche anno fa, Collier ha guidato l'Ensemble del "Boito" in un percorso che restituiva il lavoro svolto nell'ambito del workshop sviluppato nei giorni scorsi e titolato "Moving music off the paper", significativamente ispirato al recente libro "The Jazz Composer - Moving Music Off the Paper" che il musicista inglese ha presentato prima del concerto. Guidato attraverso improvvisazioni strutturate dai gesti di Collier, l'Ensemble ha così proposto al folto pubblico presente un lavoro che ha raccolto applausi convinti alla fine della serata.
Orchestra: Ensemble Jazz del Conservatorio "Arrigo Boito" di Parma.
Direttore: Graham Collier
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