Zelmira rivivrà?

Un'opera diversa dal "solito" Rossini

Recensione
classica
Rossini Opera Festival
12 Agosto 2009
Misconosciuta Zelmira, splendida e anche colma di novità, non tanto per la ricerca di continuità attraverso architetture musicali sempre più ampie e complesse (il finale primo è il più ampio mai composto da Rossini) quanto per la definitiva rinuncia alle brevi formule ripetute fino alla sazietà, qui sostituite da andamenti più variati e sfumati, e per la drammaticità incalzante, con effetti quasi di suspence. Ci rivela tali aspetti Roberto Abbado, lucidamente analitico ma anche sensibile sia ai cupi fremiti drammatici sia al tenero lirismo che, soprattutto quando sono in scena i personaggi femminili, fa già presentire Bellini. All’inizio il pubblico del ROF ha però orecchie solo per le prodezze virtuosistiche di Juan Diego Florez e Gregory Kunde, entrambi bravissimi: ma, a costo di scandalizzare i loro fans, certe volte vogliono strafare e incappano in acuti sforzati e in agilità dure, che non hanno molto a che fare col belcanto. Alla fine applausi entusiastici salutano anche Kate Aldrich, che risolve benissimo questo terribile “ruolo Colbran”, e Marianna Pizzolato, che più di tutti supera il dato puramente vocale per andare al cuore dei valori espressivi. Ottimi i due bassi Alex Esposito e Mirco Palazzi. La regia di Giorgio Barberio Corsetti può lasciare perplessi: costumi i vari decenni del ‘900, statue classiche semisepolte dalla sabbia vengono sollevate e volteggiano a mezz’aria, uno specchio gigantesco riflette – a seconda dell’angolo d’inclinazione – ora il direttore e il teatro, ora i protagonisti visti da dietro o da sopra, ora un campo di battaglia con morti e feriti, ora dei prigionieri in orride carceri. Sembra macchinosa e cervellotica ma riesce in qualche modo a mettersi in sintonia col cuore dell’opera meglio che se fosse stata fedele all’assurda vicenda.

Interpreti: Kate Aldrich, Marianna Pizzolato, Juan Diego Florez, Gregory Kunde, Alex Esposito, Mirco Palazzi, Francisco Brito, Savio Sperandio

Regia: Giorgio Barberio Corsetti

Scene: Giorgio Barberio Corsetti e Cristian Taraborelli

Costumi: Cristian Taraborelli e Angela Buscemi

Orchestra: Teatro Comunale di Bologna

Direttore: Roberto Abbado

Coro: Teatro Comunale di Bologna

Maestro Coro: Paolo Vero

Luci: Gianluca Cappelletti

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