Il regista superbo

A Jesi torna sulle scene Il Prigionier Superbo di Pergolesi.

Recensione
classica
Festival Pergolesi Spontini
G.B.Pergolesi
11 Settembre 2009
In una scenografia grandiosa e potente - alte pareti di pietra su cui sono appena sbozzate architetture barocche - si svolgono azioni inspiegabili. La vicenda - è vero - può sembrare assurda e insensata ma predispone per la musica una serie di situazioni espressive - i famosi "affetti" - imprescindibili, perché senza affetti l'opera seria non ha ragione d'esistere. Invece Brockhaus non si accontenta della rilettura moderna e magari ironica, oggi di rigore, e decide d'ignorare totalmente il libretto, che oltretutto è ottimo e ha avuto un ruolo importante nella librettistica dell'epoca. Già il solo fatto che tutte le cantanti indossino abiti moderni da donna - non importa se interpretano personaggi maschili o femminili - rende impossibile comprendere quel che succede e vanifica gli affetti. Ma secondo la regia i cantanti sono semplicemente di passaggio sul palcoscenico, mentre i veri protagonisti vengono impersonati da burattini, a conferma che Brockhaus è convinto che questi personaggi siano pupazzi di legno. Ma questa non è musica da burattini: non è l'opera migliore di Pergolesi, ma ha molte belle pagine, spesso bellissime, e una vera crescita drammatica dall'inizio alla fine. Ma a tratti, per volontà o per caso, regia e musica s'incontrano o allora nascono scintille. Anche perché la realizzazione scenica è discutibile (va detto che il pubblico ha applaudito anche Brockhaus e i suoi collaboratori) ma quella musicale è di livello indubbiamente buono, per alcuni aspetti ottimo. Tra i cantanti la palma va a Marina Comparato e Antonio Lozano, ma la forza del cast sta nel fatto che ognuno individua il suo personaggio con un timbro e un tono espressivo particolare. Li guida con attenzione Corrado Rovaris, la cui orchestra è protagonisticamente incisiva ma non invadente.

Note: Marionette del Teatro Pirata. Revisione critica di Claudio Toscani

Interpreti: Antonio Lozano (Sostrate), Marina Rodriguez Cusì (Rosmene), Marina De Liso (Metalce), Ruth Rosique (Ericlea), Marina Comparato (Viridate), Giacinta Nicotra (Micisda)

Regia: Henning Brockhaus

Scene: Henning Brockhaus

Costumi: Giancarlo Colis

Orchestra: Accademia Barocca de I Virtuosi Italiani

Direttore: Corrado Rovaris

Luci: Henning Brockhaus e Fabrizio Gobbi

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