Sulla datazione del suo Gianni Schicchi Woody Allen è preciso: 1946, come fanno capire i titoli di testa di un immaginario movie, che scorrono all'inizio. Si potrebbe pensare che voglia ispirarsi alla grande stagione del cinema neorealista, invece il suo quadro di riferimento sono gli eterni luoghi comuni d'oltreoceano sull'Italia e sugli italiani. Ma non è il caso di prendersela, perché questo ritratto feroce e grottesco d'una famiglia italiana gretta, avida e imbrogliona l'hanno fatto per primi Forzano e Puccini. È meglio divertirsi. Anche se non si fosse letto il nome in locandina ci si renderebbe conto che c'è dietro un grande regista, mentre spesso con questi debuttanti celebri succede esattamente il contrario. Tutto, anche i più piccoli dei tanti personaggi e il continuo andare e venire per il palcoscenico, è realizzato in modo acuto e brillante: non deve essere un caso se tutti sembrano attori consumati. Però la dichiarata ammirazione di Allen per Zeffirelli come regista lirico si traduce in un certo horror vacui. Invece il vero Allen lo riconosciamo quando rende comico anche "O mio babbino caro", con Schicchi che quasi si scioglie in lacrime alle preghiere della figlia: ah, queste famiglie italiane! Ma alla fine arriva la vendetta dei Donati: una coltellata uccide Schicchi, così la sua richiesta finale di perdono non è più una beffa ma pentimento vero. James Conlon dirige impeccabilmente un cast affiatatissimo. Thomas Allen è un grande Schicchi, secondo alcuni vestito da mafioso, ma il riferimento semmai è il Mastrioanni del 1960 - Il bell'Antonio, Matrimonio all'italiana - ma ingrassato. Laura Tatulescu (Lauretta) canta bene la sua aria, Jille Grove (Zita) e Mario Luperi (Simone) sono eccezionali, ottimo il resto del cast, con la parziale eccezione di Rinuccio.
Interpreti: Gianni Schicchi: Sir Thomas Allen. Lauretta: Laura Tatulescu. Zita: Jill Grove. Rinuccio: Stephen Costello. Gherardo: Gregory Bonfatti. Nella: Rebekah Camm. Betto di Signa: Steven Condy. Simone: Mario Luperi. Marco: Brian Leerhuber. La Ciesca: Lauren McNeese. Maestro Spinelloccio: Andrea Porta. Ser Amantio: Matteo Peirone. Pinellino: Giacomo Medici. Guccio: Roberto Gattei
Regia: Woody Allen
Scene: Santo Loquasto
Costumi: Santo Loquasto
Orchestra: Orchestra Sinfonica Giuseppe Verdi di Milano
Direttore: James Conlon
Luci: Mark Jonathan