Pappano, navigatore d'eccezione
L'Orchestra di Santa Cecilia propone tre avvincenti visioni marine di autori del '900.
Recensione
classica
Le effervescenze del mare, lo spumeggiare delle sue onde e la maestosità delle sue tempeste, ma anche la quiete mattutina sulla sua superfice: varie, contrastanti ma altrettanto affascinanti sono state le immagini musicali legate al mare che l'Orchestra dell'Accademia di Santa Cecilia ha ricreato nel concerto diretto da un ottimo Antonio Pappano e dedicato appunto al regno di Nettuno, o Poseidone che dir si voglia. Atteso appuntamento della stagione sinfonica dell'Accademia, in collaborazione con Romaeuropa Festival, che ha regalato all'ampio pubblico del Parco della Musica tre esecuzioni esemplari, per altrettanti lavori del '900. D'effetto i Four Sea Interludes di Benjamin Britten, tratti dal Peter Grimes, sinuose e cangianti le sonorità impressionistiche che Debussy adopera nel suo lavoro sinfonico di maggior rilievo, La Mer. Ma superba è stata soprattutto l'interpretazione di Shéhérazade, suite sinfonica dove a irrompere sugli scenari marini, complici la ricchezza orchestrale e l'estrema attenzione per il colore del suono di Rimskij-Korsakov, è stato anche l'elemento esotico, per affrontare il percorso narrativo legato alle novelle orientali delle Mille e una notte. La nitidezza nei dettagli che l'Orchestra dell'Accademia di Santa Cecilia riesce a raggiungere è ai massimi livelli - difficile trovare squilibri o smagliature nella complessa trama dei brani proposti - come lo sono gli assoli del primo violino, Markus Wolf, nella suite del compositore russo. E la lettura di Pappano, intelligentemente analitica ma senza mai rinunciare alla complessiva forza trascinante delle partiture proposte, mette ancor più in rilievo la qualità raggiunta da una formazione orchestrale che si conferma ai massimi livelli internazionali.
Note: 14 novembre, ore 18 16 novembre, ore 21 17 novembre, ore 19.30
Orchestra: Orchestra dell'Accademia di Santa Cecilia
Direttore: Antonio Pappano
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