Il ritorno di Mo(n)tezuma
Per la prima volta a Roma (all'Accademia Filarmonica) l'opera ritrovata di Vivaldi
Recensione
classica
L'assurda querelle legale scatenata dal suo ritrovamento ha avuto il merito di suscitare intorno al "Motezuma” un interesse di cui altre opere di Vivaldi non hanno beneficiato. Il problema della sua incompletezza è stato risolto da Alan Curtis e Alessandro Ciccolini, che hanno recuperato alcune arie riutilizzate da Vivaldi in altri contesti e - a quanto è dato capire, ma si desiderava maggiore chiarezza in proposito da parte del programma di sala - e al resto hanno provveduto con un po' di fantasia. Quest'esecuzione in forma di concerto dimostra che la vecchia definizione dell'opera seria settecentesca come "opera-concerto" è giusta e sbagliata allo stesso tempo: quando si susseguono arie non molto differenziate si sente la mancanza del movimento e della varietà che apporterebbe la realizzazione scenica, ma la musica è autosufficiente quando le arie si superano una dopo l'altra in bellezza e sono caratterizzate da invenzioni musicali sorprendenti (soprattutto nel secondo atto, l'unico sopravvissuto così come Vivaldi l'ha scritto).
Alan Curtis e il suo Complesso Barocco non fanno nulla per vivacizzare le arie più normali ma sono molto reattivi alle sollecitazioni di Vivaldi in quelle più estrose, incisive e drammatiche. I sei personaggi - che hanno tutti un rilievo da protagonisti - sono affidati ad un cast assolutamente adeguato. Ann Hallenberg scolpisce Cortez con la sicurezza e l'autorità di chi è abituato a calcare i grandi palcoscenici. Gli altri sono specialisti di ottimo livello: il protagonista Vito Priante, Mary Ellen Nesi (sua moglie Mitrena, che Vivaldi destinò all'amata Anna Girò, riservandole l'onore di chiudere i primi due atti), Laura Cherici (nel bel ruolo della loro giovane e tenera figlia, innamorata d'uno spagnolo), Theodora Baka e Martina Rüping.
Interpreti: Vito Priante (Motezuma), Mary Ellen Nesi (Mitrena), Laura Cherici (Teutile), Ann Hallenberg (Fernando), Theodora Baka (Ramiro), Martina Rüping (Asprano)
Orchestra: Il Complesso Barocco
Direttore: Alan Curtis
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