Soffiare nelle ance di un nuovo folk

Il Festival della Zampogna intorno a Formia, tra passato e futuro

Zampognari nella piazza di Maranola, foto Daniele Bergesio
Zampognari nella piazza di Maranola, foto Daniele Bergesio
Recensione
world
Finisterre Maranola, Itri, Monte San Biagio, Lenola
18 Gennaio 2009
Passano gli anni, e oggi le cioce - i calzari dei pastori locali - come suole hanno fette di pneumatico; ma lo spirito del Festival della Zampogna, tre giorni densi di avvenimenti e di umanità sull'Appennino in provincia di Latina, proprio di fronte ad un fumoso mare, è permeato di sincerità e convivialità. A Itri, Maranola, Monte San Biagio e Lenola si incontrano uomini e donne di tutte le età con la voglia di condividere un suono, quello aspro e ricco di ciaramelle e aerofoni a sacco, e una passione, quella per le tradizioni dure a morire di un'area ricchissima in questo senso. I pastori di Monte San Biagio e di Maranola si ritrovano per tre giorni nella piazza e nelle chiese dei loro paesi, tutti armati dei loro strumenti e pronti a sparare le loro arcaiche cartucce melodiche coperti dal fuoco dell'armonia primo/quinto. E il bello è che non sono soli, perché l'organizzazione di Finisterre ogni anno, oltre ad organizzare una mostra mercato e nonostante il massiccio taglio dei finanziamenti, convoca amici musicisti di estrazione più contemporanea, capaci di superare la riproposta e lo stantìo folk revival in favore di un nuovo gusto che unisca la tecnica recente e il sentire d'un tempo. Quest'anno veri mattatori sono stati i Trouveur Valdoten, protagonisti di più suonate tra sabato e domenica: sostenuti dalla corposa acustica delle piccole chiese di collina e dal raccolto silenzio del pubblico, hanno esibito con orgoglio i temi della loro valle di Cogne portandoli a spasso tra impasti vocali austeri e arrangiamenti strumentali arditi. Emozionante nella sua nordica severità la suite di brani carnici eseguita dai friulani Vanni Floreani e Gianfranco Lugano, eseguita a cornamusa e gaita poiché le zampogne sono sparite dalla regione secoli or sono. E tra i numerosi interventi dei musicisti tradizionali è necessario citare un duo decisamente speciale: bisnonno e nipotino a zampogna e ciaramella, rispettivamente oltre i novanta e sotto i dieci anni. Struggente e profondamente reale.

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