Ricordare De Andrè attraverso il jazz

Al Parco della Musica serata speciale tra testimonianze e un eccezionale concerto jazz

Recensione
oltre
Auditorium Parco della Musica
12 Gennaio 2009
Il giorno dopo la maratona televisiva di RaiTre dedicata a Fabrizio De Andrè, a dieci anni dalla scomparsa, il popolo romano è accorso in massa alla serata speciale dedicata al cantautore genovese che Ernesto Assante e Gino Castaldo hanno ideato e condotto col tono affabile di chi non vuole cadere in facili retoriche celebrative. Insieme a Nicola Piovani e Mauro Pagani, compagni di viaggio di Faber nel suo lungo percorso musicale e poetico, Assante e Castaldo hanno ragionato, ricordato, persino indagato, scoprendo - se ancora ce ne fosse bisogno - che questo anniversario reca con sé non la malinconia della perdita ma la gioia nel constatare come la sua musica si sia sedimentata nella nostra societa. Se Piovani ha messo in evidenza il continuo desiderio di nuove avventure musicali che contraddistingueva il cantante - chi altro avrebbe resistito alla tentazione di un facile successo scrivendo tante altre Marinelle o Bocche di Rosa? - Pagani lo ha ricordato come un meticoloso artigiano, che cesellava le proprie opere nulla lasciando al caso. Poi l'ampia parte musicale ha visti impegnati Stefano Di Battista (sax), Fabrizio Bosso (tromba), Rita Marcotulli (pianoforte), Giovanni Tommaso (contrabasso) e Roberto Gatto (batteria), in un concerto che ha spaziato da "La canzone di Marinella" a "Il pescatore", per concludersi in una bellissima versione di "Ho visto Nina volare" impreziosita dalla voce dello stesso De Andrè. Il tributo da parte di questi splendidi musicisti è stato proprio quello di far arrivare la sua musica in quell'alveo jazz dove non era mai approdata, lasciando che i trascinanti spunti improvvisativi fecondassero nuovamente le melodie più conosciute. Affinché tutti noi, "tra un mese o tra un anno" non scordiamo quello che Faber ci ha lasciato.

Interpreti: Conduttori: Ernesto Assante e Gino Castaldo. Interventi di Nicola Piovani e Mauro Pagani. Quintetto composto da: Stefano Di Battista (sax), Fabrizio Bosso (tromba), Rita Marcotulli (pianoforte), Giovanni Tommaso (contrabasso) e Roberto Gatto (batteria)

Se hai letto questa recensione, ti potrebbero interessare anche

oltre

Le buone intenzioni della direzione artistica e l'impressione di un dialogo con gli altri mondi musicali rimasto incompleto

oltre

A Pesaro la prima nazionale della performance multimediale Kagami, di Ryuchi Sakamoto

oltre

Una sfida alle tradizionali divisioni per generi i nuovi spettacoli di Alessandro Sciarroni, Silvia Gribaudi e Anagoor a OperaEstate di Bassano del Grappa e la Medea secondo Ben Duke alla Biennale Danza