Diavolo di uno Shorter
Al Teatro Romano di Fiesole il quartetto del sassofonista ha coinvolto il pubblico con un live intenso e carico di grinta
Recensione
jazz
Classe, talento e generosità. Queste le tre carte giocate a Fiesole da Wayne Shorter, accompagnato dal virtuoso del basso (che al contrabbasso è ancora meglio) John Patitucci, dal pianista Danilo Perez e dal batterista Brian Blade. Il concerto incomincia lento e percussivo, poche note del sax creano i punti cardinali in cui si muove tutta la prima composizione. Bastano alcuni momenti culminanti per capire che si è davanti a un Maestro della composizione istantanea e si avverte fin dalla prima mezz’ora del concerto che gli spartiti sui leggii sono ancor meno che delle tracce. Pianoforte, contrabbasso e batteria sono lì per creare un’atmosfera rarefatta e pulsante e Shorter si diverte a spostare continuamente il fuoco degli interplay col suo fraseggio deciso. Il pianoforte è in continua tensione e quando Patitucci passa a suonare il contrabbasso con l’arco, l’atmosfera sale. Da qui in avanti la salita è continua, in un crescendo di dinamiche e di groove che fa chiedere: "ma dove vuole arrivare Wayne Shorter?" Le composizioni rotolano bene e il pubblico rimane in religioso silenzio. Ma si sente che in molti trattengono con difficoltà l’applauso. Gli assoli di Shorter, intensi e maledettamente “cool”, si aprono a un ampio spettro di suoni, fatto di rapidi passaggi dal sax tenore al soprano. Le note più acute osano fino alle estreme possibilità dello strumento e il musicista non risparmia acrobazie inarrivabili. Le invenzioni di Perez e Patitucci emozionano, in un accompagnamento rispettoso e allo stesso tempo divertito su cui Blade percuote tanto intensamente la batteria fino a che qualche parte dello strumento non arriva a cedere. Con gli applausi finali il pubblico riesce a strappare altri due brani di un concerto che ha conquistato l'anima.
Interpreti: Wayne Shorter, saxofoni John Patitucci, contrabbasso Danilo Perez, piano Brian Blade, batteria
Se hai letto questa recensione, ti potrebbero interessare anche
jazz
A ParmaJazz Frontiere il rodato duo fra il sax Evan Parker e l'elettronica di Walter Prati
jazz
Il Bobo Stenson Trio ha inaugurato con successo la XXIX edizione del festival ParmaJazz Frontiere
jazz
Si chiude la stagione di Lupo 340 al Lido di Savio di Ravenna, in attesa di Area Sismica