Festa mozartiana nell'Emilia dello zoccolo duro
Tutto Mozart con Anderszewski e la Mahler Chamber Orchestra per l'inaugurazione primaverile di Ferrara Musica
Recensione
classica
Ferrara Musica inaugura la stagione di primavera e in sala pullula il supplemento Mozart del Giornale della Musica. Successo per l'uno, successo per la Mahler Chamber Orchestra, da anni in residence qui, dove Claudio Abbado mantiene forte eco e George Edelmann, dal 2005 nuovo direttore artistico, amministra con sagacia le faccende italiane di questa orchestra che, per fortuna, non sempre suona al top delle proprie possibilità (il "per fortuna&" vale come compiacimento per un tratto d'umanità che le cose odierne della musica ci negano perlopiù, costringendoci a defatiganti ascolti di interpreti automatizzati).
Programma un po' sbilenco per equilibri, con una prima parte cameristica e una seconda concertistica, con l'eccellente Piotr Anderszeski solista e direttore dei Concerti K 414 e 491, preceduti dall'Ottetto per fiati K 388 (anticipatore di materiali subito ripresi nei concerti viennesi) e dal Quintetto per archi K 515: buona la lettura dei fiati, lettura e non moltissimo di più quella del quintetto, che sfrutta abilità consumata di questi ottimi strumentisti ma lascia aperto qualche piccolo cedimento d'intonazione e non si spinge a profondità interpretative da ricordare. Il meglio, la Mahler lo dà nei due Concerti, che Anderszewski scandaglia da par suo con eleganza e con la fantasia e la varietà di tocco che ne segnano la cifra interpretativa.
Curioso: l'Ottetto K 388, l'altra sera, lo si ascoltava in contemporanea a Modena, dove i Solisti dell'Orchestra Mozart di Abbado inauguravano il Festival della Gioventù Musicale, e lo si era appena ascoltato a Bologna per mano degli stessi giovani della Mozart. E' l'Emilia abbadiana, zoccolo durissimo, in spolvero come non mai.
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