Karmen infine visse felice e contenta
"Karmen con lieto fine" è un pastiche, una zingarata di un serbo-croato che sa fare musica da cerimonia, da lutto e da ballo, e che dà prova del suo talento musicale in occasione di tre-quattro songs che per qualche minuto alludono a un possibile musical balcanico, una Lulu / Dreigroschen Oper sfigata tra "Evita" e "Notre Dame de Paris".
Recensione
classica
Si parte male: una ragazza balcanica comincia a raccontare una storia abborracciata storpiando l'italiano. Palco semivuoto, pubblico semiallibito: una coperta squallida a terra di qua, una sedia squallida di là, luci fioche. Poi si accende sullo sfondo un traballante proiettore ubriaco che come in un film muto comincia a fornire didascalie alla in-azione che non accade in scena: uno dopo l'altro i componenti della energica e travolgente Orchestra per i Matrimoni e Funerali di Goran Bregovic vengono a presentarsi e a dirne un pezzo (in serbo-croato, finalmente, doppiato dalle sbronze didascalie) del prequel di questa Kleopatra, zingara balcanica che a Belgrado alla Stazione Centrale è caduta a fare il mestiere dopo esser stata illusa dal romeno Causescu su una sfolgorante carriera canterina nello show-biz. I testi di Mirjana Bobic Mojsilovic a volte sono poetici (lei viaggia in auto, sotto la pioggia scrosciante, e un amante che non è un mitico spazzino-coi-mustacchi si sente dire e ridire che lei sta facendo di tutto 'per imprigionare la felicità nella sua vita'), ma tutto procede sgangherato con cover sempre più precise alla fonte Bizet: "Karmen con lieto fine" è un pastiche, una zingarata di un serbo-croato che sa fare musica da cerimonia, da lutto e da ballo, e che dà prova del suo talento musicale in occasione di tre-quattro songs che per qualche minuto alludono a un possibile musical balcanico, una Lulu / Dreigroschen Oper sfigata tra "Evita" e "Notre Dame de Paris".
In particolare Vaska Jankovska, la protagonista, e Alen Ademovic hanno voci belle e fanno insieme un duetto incantevole, esotico. Alla fine la puttana Karmen si sposa il suo fidanzato che è tornato a prenderla dalla strada, scartando con un lieto fine – obbligatorio nelle telenovelas zingare – da un treno di sordide robe raccontate dal Bregovic col ciuffo in bianchi abiti e stivaletto pitonato molto bossy, e vaffan... a go-go che fa molto trivial. Lodando Sainte Marie de la Mer, spesso la brass band dell'iperstimato musicista balcanico intona i suoi sonori tunes di strada, e il pubblico della prima torinese (segue tour nomade per l'Italia) si spella le mani: W la solita allegria stracciona del luogo comune rom!
Interpreti: Kleopatra/Karmen, Vaska Jankovska; Causescu/Alen, Alen Ademovic
Regia: Testo: Goran Bregovic, Mirjana Bobic Mojsilovic
Costumi: Neso Lipanovic
Orchestra: Orchestra per i Matrimoni e Funerali (Orchestrazione: Nino Ademovic)
Direttore: Goran Bregovic
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