Il Rossini di Pressburger al Mittelfest, "occasione" di un felice incontro tra musica e comicità in scena

Successo della 'burletta per musica' del giovane Rossini, nella prima giornata di un Festival ricco di appuntamenti dedicati alla musica, danza, teatro e cinema dell'Europa centro orientale.

Recensione
classica
Mittelfest Cividale del Friuli
Gioachino Rossini
19 Luglio 2003
Mittelfest 2003 è "Sorrisi d'Europa, la comicità italiana e mitteleuropea", è dinamismo e originalità, è la possibilità di trovare Rossini in mezzo a Berio e Jannacci. Prima giornata del festival, diretto da Giorgio Pressburger e Giorgio Battistelli, che si è aperta a Cividale con un omaggio a Luciano Berio, grazie al nuovo allestimento del balletto "Per la dolce memoria di quel giorno", con la partecipazione di artisti del calibro di Carla Fracci e Lindsay Kemp; e che si è conclusa nel nome della canzone d'autore, con il recital di un disincantato e pungente Enzo Jannacci. Al Rossini de "L'occasione fa il ladro" - giusto una burletta per musica, tanto per restare nel tema di quest'anno - è toccato il non facile compito di difendere gli onori dell'opera comica italiana settecentesca, ma il lavoro del pesarese che già affrontò con successo il pubblico del suo tempo, è stato in grado di entusiasmare gli spettatori che affollavano la suggestiva piazza Paolo Diacono. Merito anche di un efficace allestimento che la regia dello stesso Pressburger ha voluto ironico e scoppiettante al pari della vicenda che narra gli inganni e gli amori tra le due coppie Alberto/Berenice e Parmenione/Ernestina. Ambientato a Napoli, il gioco di equivoci parte da un casuale scambio di valigie e dalla decisione di Don Parmenione di sostituirsi al Conte Alberto nell'imminente matrimonio con la bella Berenice, senza sapere che anche costei si farà sostituire dalla camerira Ernestina nel primo incontro col promesso sposo: insieme al servitore Martino e allo zio della sposa, Don Eusebio, il quartetto dà vita a situazioni che ricordano quelle del Mozart di Così fan tutte. L'ironia di Rossini è tuttavia molto meno inquietante di quella del salisburghese, e alla fine tutto si risolve con qualche pentimento maschile e relativo perdono femminile. Trasportata la storia nel giardino davanti la casa della nobildonna Berenice - soluzione naturale per un palcoscenico all'aperto - a vivacizzare lo spettacolo sono stati i piccoli amorini intepretati dalle allieve della scuola di danza di Erica Bront e le proiezioni di vedute napoletane, di ritratti femminili alla Andy Warhol, di primi piani degli interpreti, che hanno illuminato i palazzi che fungevano da fondale naturale, grazie a una collaborazione col Corso di laurea in Scienze e tecnologie multimedali dell'Università di Udine. Se non poteva passare inosservata la graziosa fanciulla che si è affacciata da una finestra, offrendo le proprie grazie coperte dai soli lunghi capelli a commento delle vicende amorose che giù in basso si svolgevano, va comunque ricordato tutto il cast musicale quale fulcro della rappresentazione cividalese. Anche grazie all'aiuto di un'inevitabile ma abbastanza discreta amplificazione, i sei cantanti impegnati sulla scena hanno fornito una eccellente prova nell'affrontare questo atto unico scritto in pochi giorni da un Rossini ventenne, già proiettato verso i futuri capolavori: molto limpida e agile la vocalità del soprano Gabriella Costa Maluberti (Berenice), più contenuta quella della triestina Angela Bonfitto (Ernestina); convincenti anche le interpretazioni dei due contendenti, Maurizio Leoni (Parmenione) e Antonis Koroneos (Alberto) e quelle dei restanti intepreti maschili, Giovanni Marini (Eusebio) e del possente basso comico Luciano Graziosi (Martino). Diretta da Romolo Gessi, che l'ha guidata con prontezza e sensibilità, l'Orchestra Filarmonia Veneta ha dato voce alla ricca strumentalità rossiniana, negli accenti di maggiore cantabilità come nei vivaci concertati, scandendo quei ritmi incalzanti e giocando su quegli effetti di crescendo che il grande pubblico riconosce come segno inconfodibile dell'autore del "Barbiere di Siviglia".

Note: con la collaborazione dell'Università di Udine - Corso di laurea in Scienze e Tecnologie Multimediali (Prodenone)

Interpreti: Gabriella Costa, Antonis Koroneos, Angela Bofitto, Luciano Graziosi, Giovanni Maini

Regia: Giorgio Pressburger

Scene: Andrea Smanisci, video-allestimento Martina Kafol

Costumi: Fabio Bergamo

Corpo di Ballo: con la partecipazione delle allieve della Scuola di danza di Erica Bront coordinate da Erica Bront

Orchestra: Orchestra Filarmonia Veneta

Direttore: Romolo Gessi

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